Le lavoratrici che vanno in pensione con Opzione Donna quanto tempo dovranno attendere per il Tfs? Sveliamo l’amara verità.
Scopriamo i tempi di attesa della liquidazione per le lavoratrici che escono dal mondo del lavoro utilizzando lo scivolo Opzione Donna.
Il Trattamento di Fine Servizio è la somma erogata ai dipendenti pubblici nel momento in cui si conclude un rapporto di lavoro. Indipendentemente dalla causa della cessazione – licenziamento, dimissioni, pensionamento – i tempi di versamento della liquidazioni sono veramente lunghi. Si va da un minimo di 15 mesi fino ad un massimo di cinque anni. I più “vantaggiati” sono coloro che hanno diritto al Tfs per il raggiungimento della pensione di vecchiaia. Tutti gli altri dovranno attendere tempi apparentemente infiniti prima di ottenere i propri soldi. Oggi approfondiremo le tempistiche relative al versamento del Trattamento di Fine Servizio di una lavoratrice che decide di andare in pensione con Opzione Donna. Parliamo della misura che permette di uscire dal mondo del lavoro a 58 anni con minimo 35 anni di contributi maturati.
TfS con Opzione Donna, quanto attendere per la liquidazione
In linea generale, chi accede alla pensione di vecchiaia (67 anni di età con 20 minimi di contributi) potrà ricevere il proprio Trattamento di Fine Servizio trascorsi circa 12/15 mesi dalla cessazione dell’attività lavorativa se dipendente pubblico. In caso di uscita anticipata dal mondo del lavoro, l’attesa sarà più lunga. Parliamo di 24 mesi circa più 90 giorni dall’inoltro della domanda di pensionamento.
L’unica eccezione alla regola riguarda i lavoratori che accedono alla pensione con Quota 100, Quota 102 o alla pensione con cumulo gratuito. Per questi le tempistiche saranno ancora più lunghe, si parla anche di 5 anni. La lettura delle regole generali consente di posizionare le lavoratrici che richiedono Opzione Donna tra le beneficiare del Tfs dopo circa 27 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Poniamo il caso di una donna che nel 2022 ha richiesto il pensionamento. La prima rata o la soluzione unica di pagamento (la rateizzazione o meno dipende dall’importo spettante) non arriverà prima della fine del 2024.
Cosa fare in caso di mancata erogazione?
I tempi sono lunghi, se poi passato il periodo di attesa i soldi non dovessero essere ancora erogati è il momento per l’interessata di sollecitare ufficialmente l’INPS di competenza territoriale. In più si potrebbe richiedere la messa in mora con il riconoscimento degli interessi maturati.
Infine, ricordiamo che sulla questione delle tempistiche troppo lunghe è stata più volte richiamata l’attenzione delle autorità competenti e si attende una sentenza che potrebbe una volta per tutte ridurre i tempi di erogazione del Tfs.