La Filiera delle Costruzioni ha proposto delle modifiche per regolare i Bonus edilizi e renderli economicamente sostenibili. Â
La Filiera delle Costruzioni si batterà per ottenere degli interventi legislativi sul funzionamento dei vari Bonus edilizi.
L’obiettivo è quello di renderli strutturali per i prossimi 20 o 30 anni. A tal fine, sono varie le proposte ideate dalla Filiera delle Costruzioni che verranno sottoposte al nuovo Esecutivo, dopo l’insediamento. In attesa di scoprire in che modo reagirà il Governo (anche alla luce dei progetti presenti nei programmi elettorali), analizziamo le idee e scopriamo cosa cambierà , se dovessero essere accolte.
Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “Detrazioni Bonus edilizi: attenzione, è in vigore la nuova guida dell’Agenzia delle Entrate“.
Bonus edilizi: verso nuove regole
La Filiera delle Costruzioni è formata dalle seguenti associazioni: ANCE, Rete Professioni Tecniche (RPT), Confcooperative Lavoro e Servizi, AGCI Produzione e Servizi di lavoro, Legacoop, GeneralSoa, UnionSoa, USI UnionSoaItaliane, Confartigianato Imprese, ANAEPA Confartigianato Edilizia, Confindustria, CNA Costruzioni, Conforma, Fondazione Inarcassa, Confapi Aniem, ISI Ingegneria Sismica Italiana, Federcostruzioni, Casartigiani, CLAAI, CNDCEC (Commercialisti), ANACI.
All’indomani delle elezioni politiche, la Filiera si è riunita per raccogliere le proposte relative ad un riordino della disciplina del Superbonus e di tutti gli altri Bonus edilizi. Non appena il nuovo Governo sarà operativo, tali suggerimenti verranno esposti, per tentare di riformare una materia divenuta troppo confusionaria.
La Filiera si è soffermata su due dati molto importanti:
- gli studi che evidenziano le conseguenze dei Bonus sul PIL, in relazione ad un costo reale inferiore rispetto alle somme investite;
- le complicazioni riscontrate nel sistema della cessione del credito, già analizzate dal Decreto Aiuti-bis.
Il primo passo per una soluzione delle criticità , per la Filiera delle Costruzioni, sarebbe rendere i Bonus edilizi strutturali. Successivamente, dovranno intervenire le giuste modifiche per renderli sostenibili e permettere il miglioramento energetico e la maggiore sicurezza delle costruzioni. Infine, bisognerà risolvere definitivamente i problemi riguardanti la cessione del credito.
L’obiettivo principale, dunque, è quello di rendere i Bonus strutturali per un periodo di tempo di circa 20 o 30 anni, ma anche migliorali per assicurare la loro sostenibilità economica.
Non perdere il seguente approfondimento: “Bonus edilizi diversi dal Superbonus nei guai dopo lo sblocco della cessione: a cosa fare attenzione“.
I possibili scenari futuri
In base alle proposte elettorali della coalizione che ha vinto le elezioni, è probabile che il nuovo Governo prenda seriamente in considerazione tali progetti. Nel programma di Fratelli d’Italia, infatti, compare proprio l’efficientamento energetico, mentre in quello di Forza Italia si rinvengono la razionalizzazione e la semplificazione della normativa sugli incentivi fiscali. La Lega, invece, ha inserito tra le proposte la stabilizzazione degli Ecobonus per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare privato.
Ma quale potrebbe essere la linea d’azione del nuovo Esecutivo su un tema così delicato? Al riguardo, sono stati compiuti numerosi studi e molti professionisti hanno avanzato diverse proposte, spesso anche contrastanti tra loro.
Per esempio, il Cresme ha dichiarato che i Bonus edilizi potrebbero comportare un saldo positivo di circa 36 miliardi di euro. Allo stesso tempo, ha sottolineato che i tempi di ritorno della spesa pubblica per il Superbonus non potrebbero essere sostenuti da un investitore privato; si parla, infatti, di 68 anni per recuperare il costo degli interventi trainanti sull’involucro e di 56 anni per gli interventi trainati sulle singole unità immobiliari.
L’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha evidenziato, inoltre, il saldo positivo del Superbonus. Contemporaneamente, anche il Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) ha sottolineato le conseguenze proficue sul sistema economico.
Il Governo uscente, invece, ha avuto delle opinioni divergenti sul Superbonus. Il Ministro Franco, infatti, si è più volte soffermato sul rischio di gravi frodi; infine, per il Presidente Draghi, i Bonus edilizi avrebbero portato a dei costi triplicati.