Il sogno di molti contribuenti è quello di poter pagare le cartelle esattoriali a rate. Ecco come ottenere la dilazione del pagamento.
I debitori, nella maggior parte dei casi, necessitano di più tempo a disposizione per poter pagare le cartelle esattoriali ed evitare, così, sequestri e pignoramenti.
L’Agenzia delle Entrate ha specificato le modalità di saldo dei debiti con il Fisco. Scopriamo quali sono, con particolare attenzione ai metodi per favorire i contribuenti morosi.
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Cartelle esattoriali: chi ha a disposizione la rateizzazione?
L’Agenzia delle Entrate e tutti gli altri Enti di riscossione, nella maggior parte dei casi, concedono ai debitori di poter pagare le cartelle esattoriali in maniera dilazionata; in questo modo, infatti, dovrebbe essere più semplice mettersi in regola ed assolvere ai propri doveri.
Usufruire della cd. rateizzazione, tuttavia, è meno agevole di quanto si pensi, perché bisogna rispettare degli specifici requisiti. Non tutti, quindi, possono godere di tale possibilità.
Innanzitutto, è necessario dimostrare di non essere in grado di pagare le cartelle esattoriali in base ai principi previsti per un piano ordinario. In altre parole, la cifra delle rate del debito deve essere maggiore del 20% del reddito mensile del nucleo familiare del debitore.
Per capire se si rientra in tale categoria, si può presentare all’INPS il modello ISEE (cd. Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e, nello specifico, verificando i dati contenuti nell’ISR, cioè l’Indicatore della Situazione Reddituale.
La rateizzazione, inoltre, spetta anche alle imprese individuali in contabilità ordinaria, alle società di persone e alle società di capitali. È fondamentale, però, che ricorrano i seguenti presupposti:
- l’ammontare della rata è maggiore del 10% del valore della produzione ricavabile dal Conto economico su base mensile;
- l’indice di liquidità è compreso tra 0,50 e 1.
Quante rate è possibile chiedere?
La durata massima della dilazione delle cartelle esattoriali è di 120 rate. Il contribuente ha la facoltà di richiedere l’attivazione della rateizzazione anche per periodi minori. Non si può, però, scendere al di sotto delle 72 rate, che sono la durata massima di un piano ordinario.
Nel momento in cui si presenta la domanda per la dilazione in 120 rate, si riceve la protezione da eventuali conseguenze più gravi, dipendenti dal debito.
L’Agenzia delle Entrate, ad esempio, non ha il potere di dichiarare nuovi fermi amministrativi, pignoramenti o ipoteche, oppure iniziare nuove procedure esecutive. I provvedimenti emessi prima della richiesta di rateizzazione, invece, hanno validità fino all’estinzione definitiva del debito.
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Cartelle esattoriali: come presentare domanda per le 120 rate
Come si invia la richiesta per le 120 rate? Le possibilità sono due. Nel dettaglio, il debitore può provvedere in tali modi:
- attraverso l’indirizzo Pec della Direzione regionale relativa alla provincia che ha emesso la cartella o l’avviso di pagamento. È necessario allegare la copia del proprio documento di identità o di un altro documento di riconoscimento (es. passaporto o patente);
- tramite gli sportelli territoriali dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
In ogni caso, l’interesso deve compilare uno specifico Modello, il cd. R4, che si può scaricare o redigere anche online, sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Tramite il portale web, inoltre, è possibile reperire tutti gli indirizzi Pec regionali.