Alcune persone possono arrivare all’età della pensione senza aver versato alcun contributo: ma è possibile percepirla lo stesso? Ecco come fare
Diversi soggetti possono arrivare all’età della pensione senza aver versato nessun contributo e allora come si fa? È possibile percepirla lo stesso in alcuni casi: ecco come fare.
La pensione può diventare un tasto dolente soprattutto per tutte quelle persone che arrivano all’età pensionabile ed hanno versato pochi contributi oppure nessuno e di conseguenza non sanno come fare per vivere in modo dignitoso durante la vecchiaia.
In molti però si chiedono se è possibile percepire la pensione pur non avendo versato contributi ed a quanto pare in alcuni casi potrebbe essere possibile.
Secondo quanto riportato da trend-online.com, alcune persone potrebbero percepire anche settecento ottanta euro mensili, ma è necessario rientrare in alcune categorie già previste dalla legge per poter beneficiare di tale somma.
In alcuni casi, i soggetti possono aver versato pochi contributi. Uno degli scenari è che la persona in età pensionabile ha versato soltanto quindi anni di contributi.
Se il soggetto rientra in tale categoria (cioè in coloro che hanno versato quindici anni di contributi ed inoltre hanno compiuto 67 anni) possono richiedere l’opzione previdenziale Dini ed avere fino a diciotto anni di contribuzione.
Pensione: ecco cosa fare se si hanno pochi contributi
Come già detto in precedenza, è dunque possibile percepire la pensione anche se si hanno pochi contributi o nessuno.
Con l’opzione Dini è possibile percepire un assegno mensile se si sono versati almeno 15 anni, ma vi sono comunque altri requisiti da soddisfare per rientrare in questa categoria.
Tale normativa è contenuta nella Legge Amato e vi è anche una circolare dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (la n°16 del 2013) che riepiloga il contenuto di tale legge.
È possibile dunque accedere a tale possibilità se si rientra in uno dei seguenti tre casi: il primo prevede che i contributi siano stati maturati prima del 31.12.1992. Il secondo requisito, invece, prevede che l’erogazione dei contributi volontari sia stata autorizzata prima del 26.12.1992 ed il terzo un’anzianità assicurativa di venticinque prima della domanda per la pensione.
Inoltre, l’ultima casistica citata prevede che i soggetti che richiedono tale trattamento pensionistico dovranno aver raggiunto i quindici anni contributi versati ed anche di aver lavorato per un lasso di tempo di dieci anni.
Pensione con 5 anni di contributi e nessun contributo
Vi sono però anche altre casistiche come, ad esempio, quella che prevede di percepire la pensione con soltanto cinque anni di contributi versati, ma vi è però necessario che non si sia versato alcun contributo prima del 31.12.1995.
I requisiti principali da rispettare sono: avere un’età di settantuno anni, cinque anni di contributi e questi ultimi devono essere stati versati dal 01.01.1996.
Un esempio di chi può richiedere tale piano pensionistico è rappresentato dalle casalinghe che possono percepire la pensione casalinghe. Tale trattamento, però, sarà possibile soltanto per coloro che sono iscritte al Fondo casalinghe e che hanno cinquantasette anni di età.
Pensione con zero contributi
Vi è poi anche la possibilità di andare in pensione con 25 anni di contributi versati e la situazione potrebbe risultare davvero molto conveniente: ecco cosa c’è da sapere.
Ritornando all’argomento cardine di questo paragrafo, è dunque possibile percepire un assegno pensionistico anche se non si sono versati contributi. Tali soggetti o non hanno mai lavorato oppure non hanno mai ricevuto un contratto a norma di legge.
Esistono, però, varie opzioni messe in campo dall’Inps che consentono a tali soggetti di ricevere comunque un assegno pensionistico.
Vi è l’assegno sociale, quello di invalidità ed anche la pensione di cittadinanza. Nel primo caso si tratta di un importo pari a quattrocento settanta euro e può essere richiesto all’età di sessantasette anni. In questo caso, però, esistono dei limiti di reddito da rispettare che possono varare anno dopo anno.
Un’altra possibilità è la pensione di cittadinanza. In questo caso, c’è bisogno attenersi ad alcuni requisiti che riguardano l’intera famiglia e la somma è di 780€ mensili.
La terza opzione è quella dell’assegno di invalidità. Ovviamente, tale assegno si percepisce dopo un’attenta verifica da parte di specialisti competenti e l’assegno che si potrebbe ricevere dall’Istituto di Previdenza Sociale è di duecento novantuno euro.
In ogni caso, è necessario chiedere consiglio al proprio consulente di fiducia per capire quale potrebbe essere la soluzione più adatta ad ogni singolo caso.