Il nuovo Governo intende conservare il Superbonus ma intervenendo con modifiche sostanziali sul sistema delle agevolazioni edilizie.
Prevista la riduzione e semplificazione degli adempimenti previsti, senza escludere la doverosa severità dei controlli.
Assai significative potrebbero essere le prossime novità in tema di Superbonus, in considerazione di un Governo che sta per insediarsi e che certamente intende prendere in mano il dossier sulla riforma dell’incentivo, per attuarla nel più breve tempo.
D’altronde la maxi agevolazione, come ormai è ben noto, ha mostrato tutta una serie di ‘punti deboli’ e zone grigie, che soltanto in parte l’Agenzia delle Entrate è riuscita a risolvere grazie ai chiarimenti e alle risposte ad interpello susseguitesi in questi mesi. Si sono peraltro succeduti ben 16 decreti correttivi, che però non sono riusciti a raggiungere l’effetto sperato – ovvero quello di fare piena luce su tutto il meccanismo di funzionamento del Superbonus.
Serve insomma un ‘restyling’ della misura ideata, per rilanciare il settore dell’edilizia dopo il periodo buio della pandemia e per ammodernare ed efficientare gli immobili del nostro paese. Al momento trapelano le possibili modifiche al Superbonus, che calerebbe all’80% e varrebbe soltanto per la prima casa. Sarebbero comunque salvi e garantiti i lavori già iniziati, sui quali dunque le nuove norme non andrebbero ad applicarsi retroattivamente. I dettagli.
Superbonus: novità in vista con il nuovo Governo, ma la parola d’ordine è cautela
Chiedersi del futuro del Superbonus è più che lecito in un periodo come questo, in cui occorre fare bene i conti in vista della prossima legge di Bilancio. Sta emergendo una certa cautela nella coalizione di centrodestra che ha recentemente vinto le elezioni politiche, e ciò vale – a maggior ragione – per una maxi agevolazione così complessa e ‘costosa’ come il Superbonus. La probabile futura Premier, Giorgia Meloni, intende prima insediarsi a Palazzo Chigi e conseguire la fiducia del Parlamento, e poi compiere le prime mosse concrete con la sua squadra di Governo.
Per quanto riguarda il Superbonus, l’intenzione è quella di trovare tempestivamente un nuovo assetto per la misura, nell’ottica della stesura della prossima manovra. Ed anche se per il momento non è trapelato nulla di ‘ufficiale’, qualcosa emerge dai corridoi dei palazzi della politica.
È ancora presto per parlare di rivoluzione in vista per i bonus edilizi, ma pare che il nuovo Governo non intende dimenticare le necessità e le richieste del mondo delle imprese edili, volendo sostenere quell’ampio settore economico che ruota e vive sulle ristrutturazioni edilizie.
Tuttavia, per ‘salvare’ e dunque prorogare il Superbonus e il resto dei bonus edilizi si rivelerà necessario un taglio alla portata delle agevolazioni. Ciò permetterà di tener sotto maggior controllo i conti dello Stato, in considerazione delle forti detrazioni fiscali in gioco.
Bonus edilizi anche in futuro ma le percentuali saranno riviste
Molto probabilmente vi sarà dunque un ‘alleggerimento’ della portata dei bonus, per poterli conservare nel tempo. Come avverrà questa operazione? Ebbene, non pochi osservatori ed esperti di economia ritengono che vi sarà una sorta di intervento razionalizzatore da parte del Governo che, con provvedimento ad hoc, dividerà i bonus edilizi tra prima e seconda casa.
Soprattutto, per le prime case continuerà a valere il Superbonus, ma entro una percentuale di detrazione fiscale minore, vale a dire l’80% del costo sostenuto. Taglio ancora più marcato per le seconde case, con una soglia di detrazione che potrà oscillare tra il 50 e il 65%. Si tratta certo di previsioni, ma l’ottica del nascente Governo è quella di trovare un nuovo bilanciamento tra benefici per la collettività e costi per lo Stato. Perciò le novità in tema di Superbonus – con tutta probabilità – assumeranno caratteristiche di questo tipo.
Tuttavia a garanzia dei fruitori dei bonus casa ed in particolare del Superbonus, nell’ambito dei nuovi provvedimenti dell’Esecutivo avremo anche una clausola di salvaguardia ad hoc. Ciò allo scopo di preservare l’applicazione delle regole di maggior favore, relative alla maxi agevolazione nella sua attuale versione. Grazie alla appena citata clausola, tutte le pratiche già autorizzate e i lavori già iniziati potranno continuare a fare riferimento alle regole vigenti, dunque senza ‘tagli retroattivi’. Proprio Giorgia Meloni, recentemente interpellata sull’argomento, ha chiarito infatti che non intende apporre modifica in corsa a chi ha già avviato i lavori.
Concludendo, non dobbiamo dimenticare comunque che già il Governo Draghi aveva previsto una riduzione graduale del Superbonus, ma chiaramente avremo conferma del percorso di ‘restyling’ soltanto dopo l’insediamento della nuova maggioranza al governo. Quel che è certo però e che se sopravvivrà, il Superbonus (e gli altri bonus edilizi) lo farà con un sostanziale taglio ai costi per lo Stato.