L’ottenimento di una abitazioni inclusa tra le case popolari è l’obiettivo di non poche famiglie alle prese con difficoltà economiche e con situazioni di disagio sociale. Di che cosa tener conto per ambire a vedersene assegnata una?
Oggi anche in considerazione dei problemi economici in cui vivono non pochi italiani, si continua a parlare spesso di case popolari e di criteri per la loro assegnazione.
E frequenti sono le notizie di occupazioni senza titolo di immobili di questo tipo: nella stragrande maggioranza dei casi le occupazioni non sono temporanee, ed anzi chi vi entra senza averne diritto mira a restarvi il maggior tempo possibile. In altri casi, invece, l’assegnazione delle case popolari cela casi di subaffitto.
Ma chi occupa in modo abusivo rischia concretamente lo sgombero coattivo da parte della polizia municipale. Ecco perché è tuttora opportuno avere le idee ben chiare su che cosa sono le case popolari, su chi sono i beneficiari e su quali sono i requisiti di accesso. Di seguito sgombereremo il campo da possibili dubbi sui temi in oggetto: come ottenere una casa popolare in piena conformità alle norme di legge? Scopriamolo insieme.
Che cosa sono le case popolari in breve
Parlare di che cosa sono le case popolari significa fare riferimento alla cosiddetta edilizia residenziale pubblica, vale a dire a tutti quegli alloggi che le pubbliche istituzioni dispongono a favore dei soggetti che per ragioni economiche non sono in grado di comprare una propria abitazione o che, per motivi di salute, non sono in condizione di avere un lavoro o comunque delle entrate fisse per permettersi di pagare un normale canone di affitto.
Dette unità abitative possono essere assegnate soltanto per bando pubblico e secondo specifici requisiti di selezione. Modalità differenti non ve ne sono ed, anzi, occorre prestare molta attenzione all’apparato di regole per l’assegnazione di questi immobili, perché occuparli abusivamente comporterebbe il reato di invasione di edifici.
Dal punto di vista giuridico, le case popolari altro non sono che immobili pubblici, ovvero realizzati dallo Stato nella finalità di fronteggiare l’emergenza abitativa nelle quali sono le persone più bisognose. Se è vero che le case popolari sono assegnate a chi è in condizioni di indigenza, è però altrettanto vero che la permanenza all’interno di esse non è senza spese. Infatti lo Stato chiede in cambio un contributo come canone di locazione, il cui ammontare è però inferiore a quello che di solito il mercato presenta.
Proprio per questo l’alternativa delle case popolari è oggi certamente ambita da non poche persone. Da notare che il canone è comunque calibrato su quella che è la situazione reddituale del soggetto a cui una delle case popolari è assegnata. La prassi non a caso ci insegna che nelle ipotesi in cui l’inquilino sia di fatto nullatenente, il fitto potrà essere pari anche a pochi euro.
Chi sono i potenziali beneficiari delle case popolari?
Sopra abbiamo detto che le case popolari sono immobili la cui assegnazione è prevista soltanto a favore di persone particolarmente svantaggiate dal lato economico e/o dal punto di vista psico-fisico.
Se ci chiediamo chi sono queste persone, rispondiamo che gli alloggi dell’edilizia urbana sono mirati a:
- cittadini senza fissa dimora;
- portatori di handicap e disabilità acclarate;
- persone senza reddito o con reddito al sotto del limiti di legge;
- genitori single con figli a carico.
L’attribuzione delle abitazioni ad ogni singolo avente diritto avviene per il tramite dell’Istituto autonomo case popolari, vale a dire un ente pubblico a cui spetta la gestione dell’edilizia pubblica rivolta all’assegnazione di case ai meno abbienti. Da notare che detti istituti autonomi si trovano su tutto il territorio regionale, con competenze tuttavia circoscritte alle case popolari collocate sul territorio della provincia.
I requisiti per beneficiare dell’assegnazione di una delle case popolari
Abbiamo appena detto del ruolo dell’Istituto case popolari: ebbene detto ente partecipa all’iter di cui al bando di assegnazione che, in modo periodico, è pubblicato nelle Regioni e nei Comuni del nostro paese. Ci sono requisiti da rispettare – puntualmente indicati nel bando – e un punteggio dato a ciascun soggetto che partecipa al bando di assegnazione. Proprio questo punteggio si rivelerà cruciale per ottenere la casa popolare.
Solitamente le condizioni da rispettare sono le seguenti:
- essere residente sul suolo italiano;
- non essere stati sfrattati da una casa popolare negli ultimi 5 anni, né averne occupato abusivamente una per lo stesso lasso di tempo;
- non essere proprietari di altri alloggi, oppure esserlo ma di immobili inadeguati alle necessità della propria famiglia;
- essere compresi in un tetto di reddito massimo, in base al numero dei membri della famiglia.
Con riferimento all’ultimo punto non dimentichiamo dunque che l’Isee è indispensabile per conseguire una casa popolare per sé e per la propria famiglia. In particolare quando si tratta di case popolari è però più opportuno parlare di Isee-erp, vale a dire l’Indicatore della situazione economica equivalente per l’Edilizia residenziale pubblica (Erp).
Domanda per l’assegnazione della casa popolare e pubblicazione della graduatoria
Gli interessati ad ottenere una casa popolare dovranno fare una domanda ad hoc al proprio Comune di residenza, qualora sia quest’ultimo a pubblicare il bando per l’accesso alle case di edilizia popolare, oppure alla Provincia o alla Regione in collegamento con lo specifico ente che, di volta in volta, mette a disposizione delle case di questo tipo nelle varie zone d’Italia.
Grazie a questa domanda all’interessato sarà dato un punteggio basato sui fattori sopra elencati, e l’Istituto autonomo case popolari stilerà di seguito una graduatoria dei partecipanti al bando – suddivisi per punteggio. Detta graduatoria sarà poi pubblicata dal Comune. Perciò laddove si abbiano i requisiti e si risulti beneficiari di una casa in graduatoria, sarà l’ente pubblico a contattare per assegnare effettivamente una casa.