Pannelli fotovoltaici e non solo, chi investe nelle energie rinnovabili può ottenere sconti e nuovi bonus.
Si tratta del credito di imposta per spese relative ai sistemi d’accumulo per le energie rinnovabili, consiste in una agevolazione inclusa tra le misure correlate alla riqualificazione energetica degli edifici. Ecco come funziona alla luce del recente provvedimento attuativo delle Entrate.
Un utile documento pubblicato dall‘Amministrazione finanziaria include i dettagli attuativi in tema di credito di imposta e modalità per accedere al bonus previsto per le spese sostenute per l’installazione di sistemi di accumulo, nell’ambito di impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.
È stata l’ultima manovra a prevedere questo speciale credito d’imposta, introdotto allo scopo di incentivare gli interventi di riqualificazione energetica dei caseggiati. E di ciò proprio oggi di sente bisogno, alla luce del boom dei costi delle bollette e della necessità di privilegiare l’ecosostenibilità nel prossimo futuro.
Vediamo allora di seguito quelle che sono le caratteristiche chiave del bonus sistemi di accumulo per le rinnovabili, alla luce dell’accennato provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate, il quale ha la finalità di dettagliarne le regole operative.
Credito d’imposta o bonus sistemi di accumulo energia rinnovabile: chi ne beneficia
La domanda per il riconoscimento del tax credit, collegato alle spese sostenute nel corso di quest’anno per l’installazione dei citati sistemi di accumulo, dovrà rispettare delle istruzioni ben precise. In particolare vi sarà una finestra temporale ad hoc, nello spazio compreso tra il primo e il 30 marzo 2023. Di ciò menzione nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 11 ottobre.
Come sopra accennato si tratta di un tax credit o credito d’imposta, di cui si trova anzitutto indicazione generale nella legge n. 234 del 2021, ovvero l’ultima legge di Bilancio. Esso è rivolto:
- a favore delle persone fisiche,
- che nel corso di tutto l’anno solare 2022, compiono o hanno compiuto spese documentate per quanto attiene alla menzionata installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.
L’agevolazione vale anche laddove questi ultimi siano già presenti e beneficiari dei cd. incentivi per lo scambio sul posto.
Come fare domanda per ottenere il credito di imposta?
Le istanze per vedersi assegnato il bonus credito d’imposta potranno essere fatte attraverso la piattaforma online ad hoc, da parte dell’interessato o da un soggetto abilitato all’invio delle dichiarazioni fiscali. Punto di riferimento sarà il servizio online presso l’area riservata nel sito ufficiale delle Entrate, in cui l’interessato troverà tutte le indicazioni per la domanda. Un altro passo avanti verso la piena digitalizzazione dei servizi, insomma.
Entro 5 giorni dall’inoltro della domanda dell’interessato a sfruttare il credito d’imposta, sarà compito delle istituzioni indicare una ricevuta di presa in carico o di scarto. Ma non soltanto: nel lasso di tempo tra il primo al 30 marzo 2023 l’interessato potrà fare una nuova domanda del tutto sostitutiva di quella anteriore, o anche rinunciare al credito d’imposta comunicato in data precedente. Le Entrate non prevedono restrizioni in tal senso.
Da rimarcare che nell’istanza, tra i vari dati da indicare, c’è in particolare quello sull’ammontare delle spese agevolabili sostenute nel periodo primo gennaio – 31 dicembre 2022. Proprio questo dato si rivelerà fondamentale per permettere alle Entrate di calcolare l’esatto valore del credito d’imposta spettante.
Non dimentichiamo infatti che sussiste un limite di spesa per il tax credit, di cui tener conto. Per l’anno 2022 infatti l’agevolazione è assegnata nel limite totale di stanziamenti pari a 3 milioni di euro.
La percentuale del bonus sarà comunicata dalle Entrate in un secondo tempo
Allo scopo di osservare il limite delle risorse previsto per questo credito di imposta, l’Amministrazione finanziaria avrà il compito di rendere noto, entro dieci giorni dal termine di presentazione delle istanze, il provvedimento con il quale ufficializza la percentuale del bonus effettivamente sfruttabile da parte di ogni beneficiario del credito d’imposta. E ciò ovviamente in relazione all’importo originariamente richiesto.
Ecco perché la somma effettivamente valevole sarà individuata con il rapporto tra le risorse pari a 3 milioni di euro e l’ammontare totale delle spese agevolabili: servirà insomma attendere l’invio di tutte le istanze comprensive del dato sulle spese agevolabili (ed effettuate nel 2022) con il credito d’imposta.
Infine ciò che sarà in concreto fatto oggetto di agevolazione, potrà essere sfruttato dal beneficiario nella dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta nel corso del quale sono state compiute le spese che qui interessano – l’agevolazione varrà con diminuzione delle imposte dovute. Invece l’eventuale ammontare non sfruttato come credito di imposta potrà essere usato nei periodi di imposta degli anni a venire.