I percettori di Ape Sociale hanno diritto al nuovo Bonus 150 euro? Sono in arrivo delle novità molto importanti.
L’erogazione del Bonus 150 euro sarà automatica per i pensionati che possiedono un reddito 2021 non superiore a 20 mila euro. Spetta a coloro che sono pensionati al 1° ottobre e sono residenti in Italia.
L’Ape Sociale è un’indennità che spetta ad alcune tipologie di lavoratori. È stata introdotta dalla Legge di Bilancio del 2017 e sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022; probabilmente, però, verrà riconfermata per un altro anno.
La prestazione è versata ai lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati, con almeno 63 anni di età, che possiedono determinati requisiti. È necessario, infatti, che abbiano conseguito dai 30 ai 36 anni di contribuzione e che siano iscritti all’AGO dei lavoratori dipendenti, alle Gestioni Speciali dei lavoratori autonomi o alla Gestione Separata dell’INPS. L’Ape Sociale, quindi, non è prevista per i liberi professionisti iscritti alle relative Casse professionali.
Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “Bonus 150 euro con pagamento a novembre: a chi spetta e chi sono gli esclusi“.
Analizziamo le caratteristiche dell’indennità e scopriamo se è cumulabile con il Bonus 150 euro.
Ape Sociale: i soggetti beneficiari
I soggetti legittimati a presentare richiesta per l’Ape Sociale sono, nello specifico:
- i disoccupati, con almeno 30 anni di contribuzione, che hanno terminato l’attività lavorativa in seguito a licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale con la conciliazione obbligatoria;
- i caregivers, con almeno 30 anni di contributi, che da almeno 6 mesi, assistono il coniuge o un familiare entro il 2° grado di parentela affetto da disabilità grave;
- gli invalidi civili, con una percentuale di invalidità riconosciuta uguale o superiore al 74% e con un’anzianità contributiva di 30 anni;
- gli addetti a mestieri gravosi, con 36 anni di contributi (32 per i lavoratori edili), che hanno svolto uno dei lavori elencati dal Ministero per almeno 6 anni negli ultimi 7 di lavoro, o per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro.
Leggi anche il seguente articolo: “Professioni gravose e pensione: le categorie di lavoratori che possono richiedere APE sociale“.
Quali sono i lavori usuranti?
Per il Ministero, sono da considerare lavoratori addetti a mestieri gravosi i seguenti soggetti:
- operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
- conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
- conciatori di pelli e di pellicce;
- trasportatori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- autisti di mezzi pesanti e camion;
- personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere, con lavoro organizzato in turni;
- responsabili dell’assistenza personale di persone non autosufficienti;
- insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
- facchini e addetti allo spostamento merci;
- personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
- operatori ecologici, raccoglitori e separatori di rifiuti;
- impiegati dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
- addetti alla pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
- dipendenti del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro, addetti a mansioni ad alte temperature;
- marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.
L’Ape Sociale viene pagata per 12 mesi all’anno ed il suo importo è uguale alla cifra della rata mensile di pensione, calcolata nel momento in cui si accede alla misura. Il beneficio, in ogni caso, non può eccedere i 1.500 euro lordi al mese.
L’Ape Sociale smette di essere versata nel momento in cui il percettore ottiene un’altra pensione (pensione di vecchiaia, pensione anticipata o Quota 102).
Il Bonus 150 euro spetta ai percettori di Ape Sociale?
Il Bonus 150 euro può essere percepito dai destinatari dell’Ape Sociale? Assolutamente sì.
L’ultima indennità una tantum stabilita dal Decreto Aiuti- ter, per contrastare l’inflazione e l’incremento dei prezzi, può essere fruita anche dai titolari dell’Ape Sociale. Al pari della pensione di vecchiaia o di quella anticipata, dunque, la prestazione è cumulabile con il Bonus 150 euro.
Per il versamento automatico sul cedolino di novembre, è fondamentale che il titolare della pensione risieda in Italia e possieda, per il 2021, un reddito imponibile IRPEF non superiore a 20 mila euro.
A tal fine, non rilevano i seguenti elementi:
- il reddito della casa di abitazione;
- il Trattamento di Fine Rapporto (TFR);
- le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.