Anche in età matura possono avvenire rotture sentimentali. C’è un aumento dei divorzi negli Over 50. I segnali a cui stare attenti.
Vengono chiamati “divorzi grigi” perché interessano coppie di persone dai 50 anni in su. Si tratta di un fenomeno in aumento da non sottovalutare, ma da approfondire per comprenderlo meglio.
Siamo abituati a pensare che una coppia che sta insieme da 30 anni o più sia ormai infallibile. Che, superate le varie fasi e difficoltà della vita, non temono più niente. E anche che amore e sesso siano qualcosa di lontano per loro, impegnati in altri interessi. Niente di più falso. O almeno, per un numero sempre più ampio di persone sposate o insieme da tanto tempo.
Il divorzio o la fine di una storia importante è sempre un trauma, a qualsiasi età. Si tende a pensare che quando si è giovani sia più facile ricominciare una vita, da soli o con altri partner. Contrariamente a questo stereotipo, però, anche in età avanzata molte persone decidono di chiudere una relazione e iniziare una nuova fase. Tra tutti i divorziati, almeno un quarto appartiene alla fascia di età over 50 e una persona su 10 ha più di 65 anni.
Dunque meglio drizzare le orecchie e cercare di capre se anche la nostra relazione è in pericolo. Ecco i segnali da non sottovalutare.
Aumento Divorzi negli Over 50, ecco come capire se la tua relazione è a rischio
La sicurezza, in amore, non esiste praticamente mai. Però stando insieme da tanti anni potremmo pensare che nulla ormai riuscirà a scalfire il legame che si è creato. Purtroppo, anche dopo aver costruito una relazione sana, matura e appagante, possono comparire dei problemi. E si può arrivare al divorzio o separazione.
Il primo segnale che potrebbe indicare “l’inizio della fine” è lo stop alla progettualità in comune. All’inizio della relazione è normale ipotizzare un futuro insieme: una casa, dei figli, un viaggio. Anche dopo che sono stati raggiunti gli obiettivi, però, è necessario che ci sia la volontà di continuare a guardare avanti, insieme. Se un partner omette di coinvolgere l’altro nelle idee, sogni o progetti, o se comincia a parlare al singolare, è sintomo di qualcosa che non va. Meglio drizzare le orecchie e ascoltare con più attenzione dunque.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è il tempo che il partner passa da solo. Certo è normale che dopo una vita insieme non si facciano più tutte le cose come due gemelli siamesi. Ma un conto è il normale progredire dei tempi di sana solitudine, un altro è l’evitare di fare le cose in due. Si tratta di un segnale effettivamente molto difficile da cogliere. L’unico modo è usare l’istinto, che di solito non sbaglia.
Quando non si litiga più, inoltre, potrebbe significare che la relazione è a rischio. Discutere, quando avviene in forma ovviamente rispettosa, fa bene alla coppia. Ci si confronta, ci si “misura”, e si ha l’occasione di crescere insieme. Se dopo anni di “battibecchi” il silenzio diventa troppo frequente può significare che ormai nessuno dei due ha interesse verso l’altra persona. Il sentimento e il legame rischiano di morire lentamente.
Le cause esterne da non sottovalutare
Oltre alle dinamiche interne alla coppia, ciò che può mandare in crisi anche un’unione datata è una serie di fattori esterni. Il primo esempio è dato dall’indipendenza dei figli. Può captare che la coppia, anche inconsciamente, dedichi l’intera vita a preoccuparsi del loro benessere, dimenticandosi di dare energia alla relazione. Una volta che i due partner si ritrovano da soli non sanno più chi sono, e possono arrivare a sentirsi come due estranei, non avendo più quell’unico progetto comune che hanno coltivato.
Infine, le amicizie e le frequentazioni possono incidere sulle scelte di vita. Se ad esempio il partner ha molti amici divorziati potrebbe essere un campanello d’allarme. Certamente non gli si può impedire di frequentare chi vuole, ma l‘avere tanti amici single può causare “effetti collaterali”. Infatti le persone tornate sole potrebbero dare quella spinta che manca ad una persona già indecisa, ma che non ha il coraggio di divorziare.