Alcuni contribuenti potrebbero ricevere l’Assegno Unico sul Reddito di Cittadinanza non prima di febbraio 2023. Ecco perché.
Lo scorso venerdì, 14 ottobre, sono partiti i pagamenti anticipati del Reddito di Cittadinanza. Tra i beneficiari ci sono anche coloro che avranno l’Assegno Unico su tale prestazione.
L’INPS ha comunicato, infatti, che il versamento dell’indennità per i nuclei familiari che non percepiscono il Reddito di cittadinanza avverrà il 17, il 18 e il 21 ottobre 2022. Le date di accredito variano da persona a persona e devono essere controllate sul proprio fascicolo previdenziale, accedendo all’area riservata del sito INPS, attraverso le credenziali SPID, CIE o CNS.
L’11 ottobre, invece, sono stati accreditati gli arretrati dell’Assegno per le scorse mensilità.
Scopriamo, dunque, quali sono tutte le date per il pagamento dell’indennità dei prossimi mesi, con particolare attenzione alle categorie di soggetti interessati dal ritardo.
Per ulteriori informazioni, non perdere il seguente articolo: “Ritardo nel pagamento dell’ Assegno Unico: la motivazione assurda dell’INPS“.
Assegno Unico su Rdc: chi riceverà gli arretrati nelle prossime settimane
I nuclei familiari percettori di Reddito di Cittadinanza non hanno ancora ricevuto l’accredito della rata dell’Assegno Unico. Le tempistiche per tale categoria di beneficiari, infatti, sono differenti . In particolare, i titolari di Reddito di Cittadinanza ricevono l’indennità spettante nello stesso periodo delle ricariche del Rdc. E, dunque:
- dopo il 15 del mese, si ricevono i pagamenti arretrati riguardanti le mensilità precedenti;
- a partire dal 27 del mese, c’è il pagamento dell’importo riferito al mese precedente.
In relazione al mese di ottobre, dunque, dal 28 al 31 ottobre 2022 saranno accreditate le somme dell’Assegno unico sulla carta Rdc di settembre. Per gli arretrati dei mesi scorsi (come luglio ed agosto), invece, ci sarà un cambiamento. Poiché, infatti, il Reddito di Cittadinanza è stato corrisposto con un giorno di anticipo, il 14 ottobre, è probabile che anche gli arretrati dell’indennità arriveranno prima.
Consulta anche il seguente articolo: “Assegno unico figli: è possibile aumentarlo facendo attenzione alla richiesta“.
Chi riceverà i soldi a febbraio 2023?
Non tutti, purtroppo, riceveranno, questo mese, gli arretrati dell’Assegno Unico sul Reddito di Cittadinanza. Alcune famiglie rischiano di riceverlo, addirittura, non prima di febbraio 2023. In particolare, si tratta di coloro che hanno dovuto inviare il Modulo Rdc Com Au, per dichiarare le informazioni sullo stato familiare o reddituale.
La compilazione del Modello Rdc Com Au riguarda i nuclei familiari che si trovavano in situazioni particolari; ad esempio, i destinatari della maggiorazione per famiglie numerose o per figli maggiorenni. La maggior parte dei nuclei familiari interessati da tale meccanismo, purtroppo, deve fare i conti con ritardi nei pagamenti o con importi sbagliati o azzerati.
La difesa dell’INPS si basa sulla circostanza che il sistema automatizzato impiega molto tempo per reperire le nuove informazioni integrate con il Modulo Rdc Com Au. Di conseguenza, gli importi minori sono dovuti al fatto che il sistema non ha considerato le maggiorazioni spettanti sulla base della situazione familiare. Per la stessa causa, alcuni percettori hanno ricevuto una disposizione di pagamento pari a 0 euro.
Nonostante il malcontento e le proteste dei cittadini, molte famiglie, purtroppo, non riceveranno gli importi corretti dell’Assegno Unico sul Reddito di Cittadinanza fino a febbraio 2023. La scelta di tale mese, però, non è casuale ma dipende dalla durata dell’Assegno Universale, che va da marzo a febbraio dell’anno successivo. I conguagli per le famiglie coinvolte, dunque, ci saranno direttamente il prossimo anno.
Assegno Unico su Reddito di Cittadinanza: a cosa serve il Modulo Rdc Com Au
Chi sono i percettori di Reddito di Cittadinanza che sono obbligati alla compilazione del Modello Rdc Com Au?
Con la Circolare n. 53 del 28 aprile 2022, l’INPS ha chiarito che tale operazione spetta alle famiglie delle quali l’Ente non possiede tutte le informazioni necessarie per procedere con i pagamenti.
Compilando il Modulo, quindi, i contribuenti interessati devono accertare una delle seguenti situazioni:
- in famiglia vive un figlio maggiorenne fiscalmente a carico, fino a 21 anni di età, che svolge un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea, presta tirocinio o attività lavorativa per cui percepisce un reddito complessivo inferiore a 8 mila euro annui, è disoccupato ed iscritto presso il Centro per l’Impiego, svolge il Servizio Civile Universale;
- nel nucleo familiare è presente una madre con meno di 21 anni;
- c’è l’obbligo di indicare la responsabilità genitoriale in caso di separazione, divorzio o in presenza di genitori naturali non conviventi;
- è stato emesso un provvedimento di affidamento di uno o più figli minori facenti parte del nucleo in capo al dichiarante diverso dal genitore (nonno, zio, fratello).