Scegliere la migliore legna da ardere per la propria stufa o caminetto può sembrare semplice. In realtà dobbiamo considerare diversi fattori.
Quest’anno potremmo dover scaldarci con una stufa a legna, per risparmiare sul Gas. Molte persone sono esperte ma altre potrebbero scegliere la legna da ardere sbagliata. Ecco come risolvere.
Il caminetto acceso è indiscutibilmente simbolo di atmosfera calda e accogliente. C’è chi lo usa solo sporadicamente, magari durante una cena tra amici. E chi invece ha scelto già da tempo questo sistema per scaldare tutta la casa. Quest’anno, a causa della crisi energetica, probabilmente molte persone useranno di più il caminetto, o addirittura investiranno del denaro in una nuova stufa a legna.
Oggi ne esistono diversi modelli, anche con il braciere chiuso, che offrono performance e anche un tocco di classe in ogni ambiente. Però chi non è esperto rischia non solo di spendere oltre il dovuto. Ma anche di non scaldarsi abbastanza, se non addirittura intossicarsi. Ecco dunque i trucchi per usare al meglio queste (ri)trovate risorse per riscaldare la casa, il caminetto e la stufa a legna.
Come scegliere la migliore legna da ardere per la stufa o il caminetto, i trucchi che ti fanno stare più a lungo al calduccio
Prima di parlare del combustibile migliore, ricordiamo che oggi chi desidera comprare una stufa a legna deve rispettare le normative vigenti. In alcune Regioni d’Italia, stufe e caminetti sono vietati, a causa di regolamenti UE varati per contrastare l’inquinamento atmosferico.
Quando e dove è possibile installare questo tipo di impianti, dobbiamo osservare le ultime indicazioni. Ovvero, stufe e camini devono appartenere a classi superiori, oggi definite con le “stelle”. Meglio quindi informarsi presso il proprio Comune prima di fare un acquisto errato.
Una volta che abbiamo la nostra bella stufa a norma, ecco che dobbiamo trovare il legname più adatto. Alcuni tipi di legna sono addirittura pericolosi, se usati nei camini o nelle stufe. Parliamo di tutti quelli che sono “lavorati”. Ovvero parti di mobili, bancali, pannelli in formica e tutto ciò che è legna che ha subito trattamenti. La combustione, in questi casi, produce esalazioni molto tossiche.
Inoltre, alcuni tipi di legname, come quelli resinosi, fanno sporcare moltissimo la canna fumaria, e i residui possono anche prendere fuoco. Dunque, meglio evitare legna di pini e abeti.
Tra le tipologie di legna che scaldano a lungo troviamo quella di faggio, quercia, pioppo, ontano, vite, ciliegio, frassino, castagno e salice, ma anche in questo caso dobbiamo assicurarci che sia ben secca e stagionata. Almeno di 18 mesi. Legna umida e “verde” non solo non bruciano e non scaldano ma emettono dei fumi puzzolenti e dannosi per l’apparato respiratorio.
Il legno di Ulivo è uno tra i migliori, perché offre fiamme vive e tanta brace, ma ovviamente costa di più. Invece il Noce è uno dei legnami più richiesti perché dura molto a lungo. I prezzi dei vari tipi di legna ovviamente variano proprio in base al loro rendimento. Ma è sempre meglio investire qualche risorsa in più per acquistare combustibile di qualità. I danni causati alle stufe e camini da legna inadatta, infatti, ci possono costare anche diverse migliaia di Euro.
Infine, qualche trucco per aumentare la resa della legna mentre brucia. Piccoli pezzi faranno fiamme più vive, ma dureranno di meno. È necessario però non imbastire un cumulo di legna troppo ingombrante perché altrimenti questa si consuma senza fornire una fiamma che riscalda. Inoltre può essere un pericolo per la canna fumaria. Possiamo poi alternare ai ciocchi di legna i mattoni di cartone, una soluzione economica perfetta per far fronte ai costi di tutti i tipi di combustibile.