Il Governo Meloni è all’opera per attuare la cd. Opzione Uomo, un nuovo strumento di flessibilità in uscita. Ecco di cosa si tratta.
Dopo il mancato rinnovo di Quota 100, il prossimo 31 dicembre, scadranno anche altre misure di pensione anticipata, ossia Quota 102, Opzione Donna e Ape Sociale.
Nel caso in cui non intervengano proroghe o una Riforma strutturale delle pensioni, si ritornerà ai requisiti previsti dalla Legge Fornero; quest’ultima fissa l’età per la pensione di vecchiaia a 67 anni.
Giorgia Meloni ha in mente dei progetti per apportare delle importanti modifiche all’attuale sistema pensionistico e favorire il ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Tra le ipotesi, c’è l’introduzione di un nuovo meccanismo di pensionamento anticipato. Si tratta di Opzione Uomo. In che modo funzionerebbe e a chi sarebbe rivolto? Scopriamolo insieme.
Per maggiori informazioni, consulta il seguente articolo: “Opzione Donna si trasformerà in Opzione per tutti, la Riforma sta per prendere forma“.
Opzione Uomo: in cosa consiste la proposta?
Il progetto che la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sarebbe intenzionata a proporre è quello di estendere la validità di Opzione Donna ma, allo stesso tempo, consentirne la fruizione anche agli uomini. “Un meccanismo simile potrebbe essere studiato anche per gli uomini”, ha, infatti, dichiarato negli scorsi giorni la vincitrice delle ultime elezioni politiche.
Opzione Uomo, dunque, dovrebbe permettere l’accesso alla pensione anticipata con 58 anni di età e 35 anni di contributi, con il calcolo dell’assegno con il sistema contributivo puro. Tale strumento, quindi, sarebbe utile per consentire anche agli uomini di ottenere il pensionamento molto prima, ma con una riduzione dell’importo spettante non indifferente. La penalizzazione, infatti, potrebbe andare dal 13% al 31% dell’assegno previdenziale, a seconda dei casi. Sarebbe questo, quindi, il prezzo da pagare per smettere di lavorare 8- 9 anni prima.
Le altre idee del centrodestra sul tema pensioni
Opzione Uomo non è l’unico progetto di Fratelli d’Italia. Durante la campagna elettorale, infatti, la coalizione di centrodestra aveva promesso l’incremento di tutte le pensioni minime e maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, per promuovere il ricambio generazionale.
La Lega, inoltre, aveva avanzato l’ipotesi di Quota 41 aperta a tutti, grazie alla quale i lavoratori avrebbero la facoltà di andare in pensione con 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica. Con il sistema attuale, invece, la pensione anticipata può essere raggiunta solo con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva (per gli uomini) e 41 anni e 10 mesi (per le donne).
Consulta anche il seguente articolo: “Riforma delle pensioni: da rivedere Opzione donna e APE Sociale con quattordicesima per tutti“.
Opzione Uomo: ci sono i fondi per portare avanti la Riforma?
Tutti i meccanismi di pensionamento anticipato, purtroppo, comportano dei costi, più o meno elevati, per le casse dello Stato. Il discorso, quindi, vale anche per Opzione Uomo. Secondo le prime stime, la spesa per le pensioni, che per il 2022 è stata di 297,3 miliardi, salirà a 320,8 miliardi nel 2023, a 338,3 nel 2024 e a 349,8 nel 2025. Insomma, ci sarà bisogno di ben 50 miliardi in più in 3 anni.
Nel 2025, inoltre, la spesa per gli assegni pensionistici raggiungerà il 17,6% del PIL. È questo, dunque, l’ostacolo principale che il nuovo Esecutivo dovrà affrontare. Si dovranno, senza dubbio, contenere i costi, per evitare che diventino insostenibili per il Bilancio dello Stato.