Non tutti i contribuenti conoscono i metodi per accedere alla pensione anticipata già a 63 anni di età. È possibile, se si ha questo requisito contributivo.
L’anzianità contributiva, insieme a quella anagrafica, sono i due presupposti per accedere alla pensione di vecchiaia.
Ci sono, tuttavia, una serie di strumenti che consentono di smettere di lavorare in anticipo; purtroppo, non tutti i lavoratori sono a conoscenza di tale possibilità. Ad esempio, la pensione anticipata si può raggiungere grazie all’Ape Sociale, in vigore già da qualche anno ma ancora poco utilizzata.
Esiste, poi, una determinata norma che prevede un enorme vantaggio per alcune categorie di lavoratrici. Analizziamo la disciplina legislativa e scopriamo di cosa si tratta.
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Pensione anticipata: avere figli può essere molto vantaggioso
Alcuni lavoratori, purtroppo, non riescono a maturare gli anni di contributi necessari per la pensione di vecchiaia. Poiché l’Ape Sociale sarà in vigore solo fino al 31 dicembre 2022, quali garanzie avranno tali soggetti? Potranno ancora accedere alla pensione anticipata o dovranno attendere necessariamente il raggiungimento dei 67 anni di età?
Un primo vantaggio spetta alle lavoratrici che svolgono un mestiere usurante e che hanno dei figli. Se, infatti, hanno compiuto 63 anni di età e maturato 35 anni di contribuzione, possono sfruttare immediatamente l’Ape Sociale. Questo strumento prevede delle agevolazioni proprio per le donne con prole al seguito. Consente, infatti, di ottenere uno sconto massimo di due anni di contributi per la pensione.
Nello specifico, un figlio da diritto ad un anno di contribuzione figurativa utile per il pensionamento anticipata; due o più figli, invece, attribuiscono due anni di vantaggio.
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Le altre misure per conseguire i 36 anni di anzianità contributiva
Sul portale web dell’INPS, nella scheda dedicata all’Ape Sociale, si possono trovare tutte le informazioni relative ai requisiti per usufruire della pensione anticipata tramite questo strumento. In particolare, si specifica che “i requisiti contributivi richiesti sono ridotti per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni”. Dunque, per le interessate, basterebbero anche solo 35 anni di contribuzione oppure 34, nel caso di coloro che abbiano due o più figli.
Oltre all’Ape Sociale, anche il versamento dei contributi volontari è particolarmente utile per il raggiungimento della pensione anticipata. La prosecuzione volontaria può essere chiesta all’INPS dai soggetti che hanno già corrisposto almeno 5 anni di contributi.
Inoltre, anche se l’Ape Sociale scadrà il prossimo dicembre, se il versamento dell’anno di contribuzione viene effettuato entro la fine del 2022, il contribuente potrà fruire di tale strumento anche nel 2023. Lo stesso ragionamento vale anche nell’ipotesi di riscatto dei periodi di studio universitario. Quello che conta, infatti, è che si coprano i periodi precedenti la data di scadenza del trattamento previdenziale; la legge, dunque, permette di congelare il diritto ad utilizzare uno strumento di flessibilità in uscita anche dopo la sua cessazione.