laIl pagamento dell’indennità di 150 euro per i lavoratori dipendenti dovrà arrivare con la retribuzione del mese di novembre 2022, anche se corrisposta a dicembre.
Attraverso la Circolare n. 116/2022, l’INPS ha comunicato le informazioni per il versamento dell’indennità una tantum di 150 euro nei confronti dei lavoratori dipendenti e le indicazioni per la compilazione dell’UniEmens.
In base alla normativa vigente, il datore di lavoro deve pagare, nella busta paga del mese di novembre 2022, un importo di 150 euro ai lavoratori dipendenti. Sono destinatari del beneficio economico tutti i dipendenti pubblici e privati, anche somministrati, tranne quelli con contratto di lavoro domestico. Sono esclusi, inoltre, coloro che percepiscono una retribuzione superiore a 1.538 euro.
Scopriamo, nel dettaglio, il contenuto del provvedimento dell’INPS.
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Indennità 150 euro: a chi spetta?
Con la Circolare n. 116 del 17 ottobre 2022, l’Istituto di previdenza ha ribadito alcuni principi già contenuti nella Circolare n. 73/2022, relativa all’indennità di 200 euro. Nel dettaglio, i datori di lavoro sono obbligati al versamento dell’indennità di 150 euro anche ai dipendenti stagionali, a tempo determinato, intermittenti e iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo; è necessario, tuttavia, che abbiano un contratto di lavoro attivo nel mese di novembre 2022.
Non potranno, invece, ricevere il Bonus i braccianti agricoli, perché l’istituto della compensazione delle anticipazioni delle prestazioni temporanee non è stabilito per tale categoria. In ogni caso, il versamento dell’indennità può avvenire solo se esiste il rapporto di lavoro (a tempo determinato o indeterminato e parziale) nel mese di novembre 2022.
Per quanto riguarda il mese di erogazione, a differenza del Bonus di 200 euro (che ha provocato qualche problema), la corresponsione dell’indennità di 150 euro deve effettuarsi necessariamente con la retribuzione del mese di novembre, anche se questa viene pagata a dicembre.
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I requisiti per l’erogazione
In merito ai presupposti per l’accesso all’agevolazione, con particolare riferimento al requisito retributivo, l’INPS sottolinea cosa deve intendersi per retribuzione imponibile. Essa indica la retribuzione imponibile previdenziale. L’Ente previdenziale, inoltre, precisa che l’accredito dell’indennità una tantum di 150 euro è possibile solo se c’è il rispetto la soglia della retribuzione mensile di 1.538 euro.
Al riguardo, è bene specificare che nell’esame del limite della retribuzione si valutano anche le cifre eventualmente escluse da imposizione contributiva o che sono oggetto di riduzione contributiva, ai sensi dell’art. 55 del DL 50/2017.
Indennità 150 euro: ipotesi particolari
Il comma 2 del DL 50/2017 sancisce che l’indennità di 150 euro spetta anche nelle ipotesi in cui il lavoratore sia coinvolto in eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’INPS. In tali casi, dunque, l’importo:
- va versato al dipendente anche se lo stipendio è azzerato, a causa di eventi tutelati (ad esempio, CIGO/CIGS, accordata in seguito alla sospensione del rapporto di lavoro, o i congedi parentali);
- non può essere erogato, anche se a novembre esiste il rapporto di lavoro, qualora la retribuzione venga azzerata in seguito della sospensione del rapporto di lavoro per eventi non coperti da contribuzione figurativa a carico dell’INPS (come, per esempio, l’aspettativa non retribuita).
Per ricevere l’indennità, inoltre, l’interessato deve presentare al datore di lavoro la cd. Dichiarazione di non titolarità delle prestazioni, di cui all’art. 19 commi 1 e 16, cioè quelle prestazioni la cui erogazione è prerogativa dell’INPS.
Infine, la Circolare n. 116/2022 contiene le indicazioni per l’elaborazione del flusso UniEmens ed il recupero del credito generato dall’accredito dell’indennità. Per quanto riguarda la generalità dei datori di lavoro, nel flusso di competenza di novembre deve essere inserito il valore “L033”.