In pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica: un’opportunità riservata ai lavoratori precoci.
Per poter accedere a questo trattamento pensionistico, conosciuto anche come ‘Quota 41’, è necessario soddisfare alcuni requisiti. Primo fra tutti, avere 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19° anno di età. È rivolto a tutti gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alle sue forme sostitutive o esclusive, che siano in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (sistema misto) e rientrino in determinate categorie individuate dalla legge.
È necessario attendere tre mesi per la decorrenza del trattamento, tuttavia questi lavoratori possono usufruire del blocco degli scatti legati all’aspettativa di vita. I requisiti infatti vanno perfezionati entro il 31 dicembre 2026.
Pensione lavoratori precoci: il quesito
Un lettore ha inviato un quesito riguardante la pensione per lavoratori precoci: “Sono un lavoratore precoce, faccio 41 anni nel 2022. Ho sempre lavorato in fabbrica. Negli ultimi 7 anni sono coltivatore diretto: posso andare in pensione come precoce?”
I requisiti per la pensione ai lavoratori precoci
Oltre ai requisiti già elencati, per poter accedere a Quota 41 è necessario che questi lavoratori si trovino in una di queste condizioni:
- stato di disoccupazione per cessazione del rapporto di lavoro a causa di licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa oppure risoluzione consensuale. La Naspi deve essere terminata da almeno tre mesi;
- essere caregiver, da almeno 6 mesi al momento della richiesta, del coniuge o di un parente di primo grado convivente con disabilità in situazione di gravità. O anche di un parente o affine entro il secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano compiuto 70 anni, siano affetti da patologie invalidanti, oppure risultino deceduti o mancanti;
- invalidità pari o superiore al 74% confermata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;;
- aver svolto un’attività particolarmente pesante (attività usurante di cui al decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 19 maggio 1999) oppure lavori ‘gravosi’ per almeno sette anni negli ultimi 10, o per almeno sei anni negli ultimi sette di attività lavorativa.
Lavori gravosi per pensione anticipata
Le mansioni gravose, individuate per poter accedere a Quota 41, sono le seguenti:
- operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
- conduttori di gru oppure di macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- conciatori di pelli e di pellicce;
- conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- autisti di mezzi pesanti e camion;
- personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con turni;
- addetti all’assistenza personale di pazienti non autosufficienti;
- insegnanti della scuola dell’infanzia e gli educatori di asili nido;
- facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
- addetti ai servizi di pulizia;
- operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
- operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
- pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
- operai del settore siderurgico e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;
- marittimi e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.
Quota 41 per operaio dell’agricoltura
In merito alla richiesta inviata dal lettore, se in possesso di tutti i requisiti può fare richiesta per la pensione anticipata come lavoratore precoce con mansioni gravose (operaio nell’agricoltura). Il consiglio è di rivolgersi a un patronato, o altro ente, per la verifica dell’anzianità contributiva e degli altri requisiti richiesti.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.