Il Bonus bollette rientra tra gli strumenti del nuovo Governo Meloni per soccorrere i cittadini colpiti dal caro energia.
Il nuovo Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, è già al lavoro per la Legge di Bilancio 2023.
Prima dell’approvazione di questo importante provvedimento, però, c’è quella relativa al nuovo Decreto Legge sulle bollette. Per la Manovra verranno stanziati circa 5 miliardi di euro; l’obiettivo è di confermare, anche per il mese di dicembre, il meccanismo legato ai crediti di imposta per gli acquisti dell’energia da imprese e attività commerciali, già prevista dal Decreto Aiuti- ter.
In tal senso, un ruolo centrale spetta al Bonus bollette, che, dunque, verrà incrementato. Lo scopo della nuova Presidente del Consiglio, infatti, è duplice. Da un lato, è intenzionata a semplificare questo contributo economico per pagare le bollette; dall’altro, invece, vuole renderlo automatico, come nel caso dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza.
Scopriamo, nel dettaglio, quali saranno le novità più rilevanti dei prossimi mesi e quali provvedimenti entreranno in vigore per combattere il caro energia.
Per tutte le informazioni sulla misura, consulta il seguente articolo: “Governo Meloni, bonus bollette e ISEE più alto: cambia tutto e saranno molti a gioire“.
Bonus bollette senza ISEE: i cambiamenti da attuare
Per quale motivo il nuovo Esecutivo vuole semplificare e automatizzare il Bonus bollette? La risposta è semplice: vuole incrementare quanto più possibile gli aiuti ai nuclei familiari che, a causa della crisi economica, non riescono a pagare le fatture delle utenze.
Lo scopo primario, infatti, è di estendere la validità del Bonus sociale bollette ed ampliare la platea dei beneficiari. In che modo? Eliminando il requisito reddituale per richiedere tale contributo. Finora, infatti, al sussidio potevano accedere solo le famiglie con un reddito non superiore a 12 mila euro. Il Bonus, dunque, continuerà ad essere erogato a coloro che possiedono redditi bassi, ma non dipenderà più dall’ISEE (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
Quest’ultimo requisito, infatti, è stata la principale causa del mancato utilizzo del sussidio economico. Molte famiglie, pur avendo tutti i presupposti per l’erogazione, non sanno di poterlo richiedere. I soldi per garantire il sostegno ci sono, ma pochi individui l’hanno ricevuto; solo il 50% delle risorse finanziarie a disposizione sono state utilizzate. Per risolvere questo problema, Giorgia Meloni avrebbe deciso di snellire la procedura per il versamento del Bonus e, dunque, rimuovere l’ISEE.
Ma se non è obbligatoria la presentazione dell’ISEE, in che modo si presenta la richiesta per il Bonus bollette? Il versamento dell’indennità sarà automatico, per le famiglie che ne hanno diritto, senza la necessità di presentare alcuna richiesta. Il passaggio più delicato, però, riguarda l’armonizzazione delle soglie di reddito, che sono individuali, mentre il Bonus è rivolto alle famiglie. Proprio su quest’ultimo aspetto il Ministro Giorgetti sta lavorando, per trovare una soluzione efficace.
I requisiti per accedere all’agevolazione
Chi può richiedere il Bonus bollette? Innanzitutto, i beneficiari devono trovarsi in una situazione di disagio economico. Inizialmente, la soglia di reddito che dava accesso alla misura era di 8.265 euro, mentre, per il 2022, per contrastare l’improvvisa crisi energetica, il tetto ISEE è stato portato a 12 mila euro. Per le famiglie numerose (con almeno 4 figli a carico), la soglia massima è, invece, di 20 mila euro.
Un metodo alternativo per ottenere il sussidio è il Reddito di Cittadinanza. I percettori di tale sostegno anti-povertà , infatti, hanno diritto al Bonus per il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas in maniera automatica. Lo stesso vale per i titolari di pensione di cittadinanza.
Leggi anche il seguente articolo: “Novità Bonus Bollette 2022, quanto potremo risparmiare sulle prossime fatture Luce e Gas“.
Come si ottiene il Bonus bollette?
Per l’erogazione del Bonus è necessario che uno dei membri del nucleo familiare sia intestatario di un contratto di fornitura elettrica, di gas naturale o idrica. Il contratto, inoltre, deve avere una tariffa per uso domestico; vuol dire che deve riferirsi a locali adibiti ad abitazioni di carattere familiare, oppure, per il riconoscimento del Bonus sociale idrico, ad uso domestico residente. Il contratto dove risultare attivo, con erogazione del servizio in corso, oppure provvisoriamente sospeso per morosità .
In mancanza di tali presupposti, è possibile ricevere l’agevolazione economica se uno dei componenti del nucleo familiare utilizza (sempre in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare) una fornitura centralizzata condominiale, di gas naturale o acqua per uso civile. Ovviamente essa deve risultare attiva.
Infine, è utile precisare che sussiste il cd. vincolo di unicità , per il quale ciascuna famiglia beneficiaria ha diritto all’erogazione di un solo Bonus per anno di competenza della DSU. Bisogna, dunque, scegliere se usufruire del Bonus elettrico, idrico o relativo alla fornitura di gas. Ad esempio, per il 2022, si potrà chiedere un unico sussidio per la fornitura elettrica, un unico sussidio per il gas ed un unico sussidio idrico.