I lavoratori subordinati del settore privato la cui invalidità sia in misura non minore dell’80% possono conseguire le pensioni di vecchiaia anticipata con un requisito di età agevolato rispetto a quello valevole per la generalità dei dipendenti.
Oggi il mondo della previdenza non spicca di certo per semplicità dell’apparato normativo, e c’è chi potrebbe ignorare alcune regole che di fatto favoriscono non poco determinate fasce della popolazione.
Pensiamo in particolare alle pensioni di vecchiaia agevolate e anticipate per invalidità maggiore dell’80% e per ciechi.
Si tratta di un trattamento previdenziale agevolato perché accessibile con requisiti minori e meno rigidi di quelli valevoli per le pensioni di vecchiaia in generale. Esso è infatti rivolto a categorie protette particolarmente tutelate, perché su di esse è stata certificata un’invalidità civile, come detto, almeno uguale all’80%. Compresi come detto anche coloro che patiscono della grave menomazione alla vista, essendo ciechi. Vediamone i dettagli.
Pensioni agevolate per invalidi e ciechi: come accedere? I requisiti
Parlare delle agevolazioni previdenziali a favore dei lavoratori invalidi civili ha dunque sicuramente senso. Quali sono i requisiti che consentono a queste categorie di andare in pensione in anticipo rispetto all’ordinario? Ebbene, anzitutto ricordiamo che le pensioni anticipate per i portatori di handicap con percentuale di almeno l’80% sono indicate nel cosiddetto decreto Amato ovvero il d.lgs. n. 503 del 1992.
Il provvedimento in oggetto presenta infatti ai lavoratori invalidi civili e ai ciechi la possibilità di andare in pensione:
- a 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne;
- con almeno 20 anni di contributi.
Ancor più agevolativi i requisiti per i ciechi, in considerazione della grave menomazione di cui patiscono. Infatti per loro i requisiti anagrafici corrispondono a 56 anni per gli uomini ed a 51 anni per le donne. Evidente comunque che in tutte queste circostanze i requisiti sono molto meno rigidi di quelli previsti per la generalità del lavoratori per l’accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni).
In ogni caso, le pensioni di vecchiaia anticipate possono essere richieste dai meri lavoratori subordinati del settore privato se riconosciuti invalidi dall’Inps, appunto in percentuale non inferiore all’80%. Ecco perché per questo trattamento previdenziale sussiste un requisito sanitario oltre al requisito amministrativo (età + contributi).
Pensioni anticipate invalidi e ciechi: alcune precisazioni su beneficiari e requisiti
Non dimentichiamo poi che la pensione anticipata a favore degli invalidi non al di sotto dell’80% e ciechi:
- è assegnata ai soli lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps ed alle forme di previdenza sostitutive dell’assicurazione generale obbligatoria stessa;
- esclude i lavoratori subordinati del settore pubblico ed i lavoratori autonomi.
Sul piano dei requisiti pensioni, inoltre, l’accertamento dello stato di invalidità e della percentuale di handicap, che non deve essere al di sotto dell’80% per poter aver diritto alla pensione anticipata, va compiuto dall’istituto di previdenza. Quest’ultimo valuta le specifiche caratteristiche, capacità e mansioni del dipendente.
Pensioni anticipate e deroga Amato: come funziona?
Attenzione però, perché l’anzianità contributiva cala ulteriormente per coloro che possono avvalersi di una delle cosiddette tre deroghe della legge Amato del 1992 (D.lgs. 503/1992), tuttora applicata. Si tratta delle persone che siano in possesso dei requisiti pensioni che seguono:
- 15 anni di contributi versati in data anteriore al 1992 (780 settimane);
- autorizzazione al pagamento di contributi volontari entro il 24 dicembre 1992;
- almeno 25 anni di anzianità contributiva, 15 anni di contributi effettivi da lavoro subordinato e 10 anni lavorati in maniera discontinua o che non coprono tutte le 52 settimane per l’annualità.
Pensioni di invalidità anticipate, finestra mobile e assegno ordinario di invalidità
Ricordiamo che, per quanto riguarda l’accesso all’assegno della pensione di invalidità anticipata sussiste una finestra mobile di 12 mesi. Ciò significa che il trattamento previdenziale sarà corrisposto dopo che il citato periodo di tempo sarà effettivamente trascorso dalla data di conseguimento dei requisiti.
L’importo delle pensioni di invalidità anticipate sarà quantificato attraverso i metodi già ben conosciuti – vale a dire retributivo, contributivo o misto – e applicati alla pensione di vecchiaia riconosciuta dall’Inps.
Infine i titolari di assegno ordinario di invalidità hanno diritto di richiedere la trasformazione dell’assegno citato nella prestazione previdenziale inviando, insieme alla domanda di pensione, anche la correlata documentazione che comprova il riconoscimento da parte dell’Inps dello stato di invalidità.