Scuola, i docenti prossimi alla pensione hanno due finestre di uscita, una nel 2023 e una nel 2024. Chi dovrà attendere più a lungo?
Il pensionamento anticipato dei docenti è disciplinato da una rigida normativa. Chi attende perde l’attimo giusto.
La pensione è un tema al centro dell’attuale dibattito. Nel 2022 si attendeva una Riforma delle Pensioni ma a causa di diverse circostanze note a tutti occorrerà aspettare per modifiche strutturali. Al momento le ipotesi più attendibili sono quelle di una proroga delle attuali forme con riferimento all’APE Sociale e a Opzione Donna. Si vocifera, poi, di Opzione Uomo così come di Quota 100 modificata o di Quota 41 flessibile. Insomma tante strade percorribili ma la direzione intrapresa si conoscerà solamente con la Legge di Bilancio 2023. Nel frattempo chiariamo alcuni dubbi sulla pensione anticipata dei docenti e la cristallizzazione del diritto. Con questa definizione si intende la possibilità di poter approfittare di una specifica misura anche successivamente alla sua scadenza avendo maturato in tempo i requisiti.
Scuola, le pensioni e la cristallizzazione del diritto
Per spiegare in cosa consiste la cristallizzazione del diritto prendiamo l’esempio di Quota 102, la misura in scadenza il 31 dicembre 2022. Senza una proroga, a partire dal 1° gennaio 2023 non sarà richiedibile a meno che non si siano maturati i requisiti – 64 anni di età e 38 di contributi – entro il 31 dicembre dell’anno in corso. La condizione di accesso, dunque, viene cristallizzata nel momento in cui viene raggiunto il requisito. Si potrà così andare in pensione con Quota 102 (nel nostro esempio) sia nel 2022 che nel 2023 o nel 2024. L’importante è aver compiuto 64 anni e aver versato 38 anni di contributi entro l’ultimo giorno del 2022.
Poniamo ora il caso di un docente che maturerà entro il 31 dicembre 2023 i requisiti di accesso alla pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi. Potrà andare in pensione con la finestra temporale del 1° settembre 2023 solo avendo inoltrato domanda di pensionamento entro il 21 ottobre 2022.
In pensione il 1° settembre 2024
Il comparto scuola prevede l’inoltro della domanda di cessazione del rapporto di lavoro l’anno precedente rispetto a quello di pensionamento. Lo scorso 21 ottobre è scaduto il termine di invio delle richieste per poter andare in pensione il 1° settembre 2023. Di conseguenza, il docente che maturerà i requisiti entro la fine del 2023 e che avrebbe potuto lasciare il lavoro il 1° settembre di quello stesso anno dovrà attendere il 1° settembre 2024 ricordando di inviare domanda nel giorno designato nel 2023.
Raggiunto il requisito, nessuna norma volta a modificare la misura di pensionamento anticipato potrebbe alterare la data di uscita per la cristallizzazione del diritto prima descritta. Il diritto alla pensione, non appena soddisfatte le condizioni di accesso, si potrà esercitare in qualsiasi momento successivo.