Bonus 200 euro, questione restituzione per aver superato il limite massimo del reddito previsto: i dettagli in merito
Vari i temi legati all’economia che destano attenzione, tra questi vi è anche il bonus 200 euro una tantum, misura di cui tanto si è parlato: il punto sulla restituzione dei 200€ della misura per superamento del limite massimo di reddito?
A luglio è stato concesso a dipendenti e pensionati il bonus da 200€ una tantum, così come previsto dal Decreto Aiuti, una misura tesa a sostenere i beneficiari in un periodo complesso e difficile dal punto di vista economico.
Purtroppo, molti pensionati riceveranno una brutta sorpresa perché dovranno restituire l’una tantum erogata da INPS, e il motivo riguarda il reddito.
Ecco di cosa si tratta nel dettaglio.
Bonus 200 euro: perché si dovrà restituire, in quali casi
Tanti gli spunti quando si parla di bonus 200 €, ad esempio i pensionati che pur in possesso dei requisiti non hanno ancora ottenuto l’accredito della misura.
Tornando alla restituzione del bonus 200 euro, tale aspetto interesserà anche i pensionati che hanno percepito gli importi da INPS. Il limite max stabilito per aver accesso alla misura una tantum è di 35mila€. Una cifra questa che tiene conto dei redditi di ogni natura, tra cui anche quelli esenti di imposta, soggetti a ritenuta alla fonte. Così come ad imposta sostitutiva.
Non rientrano nel calcolo invece, spiega InformazioneFiscale.it, il reddito legato alla casa di abitazione e le inerenti pertinenze. E ancora, il TFR e emolumenti arretrati, ANF, assegni familiari. Poi l’assegno unico e tra le altre le indennità di accompagnamento.
Il pagamento della misura da parte di INPS si lega ai dati di cui dispone e, come in altri casi, si procede a verificare il reddito complessivo annuo, andando ad incrociare i dati di cui dispone l’Istituto con quelli dell’Entrate e delle altre amm. pubbliche.
Controlli a diversi livelli, che nel caso del superamento del tetto max di 35mila€ di reddito, porterà alla conseguenza di dover restituire gli importi della misura accreditati.
Restituire la misura una tantum da 200 euro
Come spiega Quifinanza.it, l’INPS ha chiarito nella circolare numero 73 del 24.06.22, che nei casi in cui si occupa dell’erogazione della misura, il versamento è “in via provvisoria”.
Ciò dal momento che il diritto a vedersi riconosciuto lo stesso si consolida soltanto “all’esito dell’acquisizione delle informazioni reddituali”. E delle inerenti verifiche.
L’eventuale erogazione di somme in eccedenza, si legge, può esser inerente nn solo in caso di un reddito nel 2021 maggiore di 35mila€, come eventualmente accertato dopo i controlli.
Ma anche nel momento in cui il trattamento pensionistico cui è legato il riconoscimento della misura “sia revocato“. O in ogni caso circa le circostanze dove si vada successivamente ad accertare la “non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale”.
Questi, alcuni dettagli in merito. Ad ogni modo è bene ed opportuno informarsi ed approfondire per saperne maggiormente. Così come per chiarire eventuali dubbi. Anche mediante confronti con soggetti esperti del campo.