L’indennità Ape Sociale, riservata ad alcune categorie di lavoratori tra cui i caregiver, è in attesa di una nuova proroga con la Riforma Pensioni 2023.
Questa misura, introdotta in via sperimentale nel 2017, è infatti al momento accessibile solo fino al 31 dicembre 2022. Possono farne richiesta i lavoratori che rispettino determinate condizioni e requisiti sia anagrafici che contributivi.
Si tratta di un beneficio corrisposto per 12 mensilità all’anno, fino all’età prevista per la pensione di vecchiaia, il cui importo viene stabilito a seconda di precisi parametri.
Ape Sociale per caregiver: il quesito
Una lettrice ha inviato il seguente quesito riguardante Ape Sociale: “Ho 57 anni e da più di un anno assisto una zia con Alzheimer. Avendo più di trent’anni di contributi posso chiedere la pensione come caregiver? Grazie.”
Come funziona
Ape Sociale è un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS. Viene riconosciuta a quei lavoratori che, una volta compiuti 63 anni, si trovino in una di queste condizioni:
- disoccupazione per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale. Oppure scadenza contratto a tempo determinato (a patto che nei 3 anni precedenti ci siano stati periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi) con indennità di disoccupazione conclusa. Richiesta un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- caregiver che al momento della domanda assistono, da almeno sei mesi, il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente disabile grave ai sensi della legge 104/92 art. 3 comma 3. Sono inclusi anche i lavoratori che prestano assistenza a un parente o un affine di secondo grado convivente, nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona disabile in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni, siano affetti da patologie invalidanti, risultino deceduti o mancanti. Anche in questo caso sono necessari 30 anni di contributi versati;
- invalidi civili riconosciuti dalle competenti commissioni che abbiano una ridotta capacità lavorativa pari o superiore al 74%, con sempre 30 anni di anzianità contributiva;
- lavoratori dipendenti con 36 anni di contribuzione che abbiano svolto da almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure 6 anni negli ultimi 7, una professione considerata gravosa. Per operai dell’edilizia e i ceramisti bastano 32 anni di contributi.
I requisiti contributivi sono ridotti per le donne: 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Ovviamente è necessario non essere titolari di pensione diretta.
La proroga per il 2023
Ape Sociale rappresenta l’opportunità per i caregiver, ma anche per tutti i lavoratori che si trovano in determinate situazioni, di lasciare il lavoro anticipatamente. Per questo motivo è una delle opzioni che sarà probabilmente prorogata anche per il 2023.
L’indennità è pari, se si è iscritti a un’unica gestione, all’importo della rata di pensione calcolata al momento dell’accesso, se inferiore a 1.500 euro. Oppure è di 1.500 euro se la pensione è uguale o maggiore di questa cifra.
Ape Social caregiver
In merito alla richiesta della lettrice, anche in caso di proroga di Ape Sociale, non può farne domanda in quanto non ha ancora raggiunto i 63 anni di età richiesti. Inoltre una zia è considerata parente di terzo grado, quindi non rientra tra le persone – che devono essere conviventi- a cui il caregiver presta assistenza da almeno sei mesi per il riconoscimento del beneficio.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.