Occhi aperti, in corso una nuova frode, un raggiro che interessa il codice Iban. Una strategia capace di prosciugare in breve tempo qualsiasi tipo di conto.
Sono tanti i furfanti pronti a dissanguare i nostri conti, stavolta sotto attacco è il codice Iban. Vediamo cosa sta accadendo.
Non tira una buona aria per tantissimi correntisti. All’orizzonte una nuova truffa, a rischio i risparmi di molti cittadini. Ecco cosa sta accadendo, saperne di più potrebbe mettere al riparo da eventuali problemi e grattacapi poco piacevoli.
Le apparecchiature tecnologiche di cui oggi disponiamo sono parecchie, basti pensare allo smartphone o al pc, strumenti di quotidiano utilizzo. Tecnologie che ci mettono in connessione con il mondo intero. Ma ai vantaggi, davvero innumerevoli, debbono sommarsi i rischi e le infinite trappole celate all’ombra degli schermi.
Esempio lampante giunge in questi giorni dalla Polizia Postale: le autorità invitano a prestare molta attenzione all’ultimo tentativo di frode in rete, in questa circostanza inerente il pellet. I maggiori rischi, come si diceva, stanno interessando i titolari di conti corrente. Proviamo a capire cosa stia accadendo e come difendersi dalla truffa.
Il raggiro del codice Iban, rischio per i correntisti, occhi aperti!
Prestare massima attenzione ai propri risparmi, questo l’imperativo. I furfanti e i malfattori sono sempre dietro l’angolo, sempre ben disposti a far cassa con i conti altrui. Non sono poche le tecniche truffaldine in cui si corre il pericolo di incappare, come quella definita “man in the mail“.
Servendosi di questa strategia i delinquenti sono in grado di far breccia nel dialogo mail con l’esercente per sottrarre contante al disgraziato di turno.
Ma questo come può accadere? Semplice, alla conclusione di una spesa in rete il commerciante prende a a dare comunicazione del proprio codice Iban per la ricezione dello spettante bonifico. Una segnalazione che ha luogo via e-mail. In questo preciso istante va in scena la truffa.
In cosa consiste la truffa in questione e come difendersi
In buona sostanza il truffatore immette il proprio codice Iban al posto di quello dell’esercente all’interno della segnalazione inviata. Il compratore finirà in tal modo con l’eseguire il versamento a beneficio del malintenzionato, invece che effettuarlo realmente al venditore.
Successivamente l’artefice della truffa provvederà a trasferire la somma garantitosi illegalmente dal proprio conto fasullo verso conti correnti esteri.
Una messinscena che mette a repentaglio di risparmi di molti, un tranello ben architettato in cui molti cadono a loro insaputa. Ma in che modo tutelarsi? In questa prospettiva, ovviamente, è necessario serbare sempre assoluta attenzione alle notificazioni provenienti mezzo posta elettronica o sms.
Nella fattispecie si raccomanda in primis di dubitare di repentini cambiamenti di codice Iban. Nel caso si verificasse una simile circostanza il suggerimento è quello di mettersi in contatto telefonico con il proprio esercente, chiedendo così conferma del cambiamento in essere.