Pensioni, reddito di cittadinanza e bonus: il piano del nuovo governo

Il governo dovrà occuparsi di tante questioni nei prossimi giorni: pensioni e reddito di cittadinanza, ma anche bonus e altri incentivi.

Quindi non solo le misure inserite nel proprio programma elettorale ma tante altre questioni che devono trovare “una quadra” per poter funzionare al meglio.

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Come le pensioni, per non rischiare di tornare alla Fornero, e il reddito di cittadinanza, croce e delizia (a seconda di chi lo guarda) di tutta la classe politica.

Bonus, pensioni e reddito di cittadinanza: ecco il piano del nuovo governo

Nella prossima legge di Bilancio il 25% delle risorse è dedicato alle misure incluse nel programma elettorale, tranne per quelle che riguardano l’energia.

Inoltre, il governo dovrà anche valutare la riduzione del nucleo fiscale di 5 punti i cui benefici saranno divisi tra i dipendenti (due terzi) e il datore di lavoro (un terzo). Il cuneo fiscale, quindi, avrà come scopo l’aumentare dello stipendio netto dei lavoratori con reddito fino a 35mila euro annui.

Tra le altre novità anche la cosiddetta web green tax. Si tratta di una tassa a carico delle piattaforme di e-commerce che scatterebbe per le consegne a domicilio effettuate con mezzi inquinanti. Il governo però deve ancora definire dettagli e le modalità.

Riguardo alle pensioni, è probabile che ci sarà una proroga delle misure in scadenza (APE Sociale, Opzione donna e Quota 102) che permettono attualmente di accedere alla pensione anticipata.

Nello stesso tempo però si pensa anche a un modo per trattenere i lavoratori con più di 63 anni grazie a un incentivo di sgravi contributivi che offrirebbero una retribuzione più alta e, quindi, più conveniente rimanere a lavorare.

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Reddito di cittadinanza: che fine farà?

In realtà, gli occhi di molti italiani sono puntati sul reddito di cittadinanza per capire che fine farà questa agevolazione. Fino dal principio della campagna elettorale si era capito che per la maggior parte dei gruppi politici, a esclusione del Movimento 5 Stelle, la misura doveva o essere eliminata o essere cambiata.

La scelta è caduta su una revisione che potrebbe dare priorità a chi è impossibilitato a svolgere un lavoro e alle famiglie numerose. Anche la Naspi, l’attuale indennità di disoccupazione, potrebbe subire delle modifiche.

Superbonus e altre questioni da risolvere

Infine, nell’agenda del nuovo governo uno spazio è anche per il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizia. La novità riguarda la riduzione della percentuale di detrazione per potrebbe essere ridotta e i singoli bonus riuniti in uno più generale. Ma le modifiche non interessano i lavori di ristrutturazione già avviati che mantengono lo stesso beneficio.

Tra le altre questioni da risolvere c’è anche l’aumento della tassa piatta (flat tax) per coloro che hanno la partita IVA. Attualmente la soglia è di 65mila euro e potrebbe essere innalzata fino ai 100mila (come ha proposto la Lega).

Infine, altri argomenti su cui il governo dovrà discutere sono: il welfare aziendale, la riduzione delle tasse sui premi di produzione, l’aumento dei prodotti che avranno l’aliquota al 5%, ossia l’IVA agevolata.

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