Niente aumenti in bolletta stop 🛑 fino ad aprile 2023

Nessun aumento in bolletta verrà considerato legittimo se successivo ad un rinnovo contrattuale. Ecco come l’Antitrust difende i contribuenti.

Il blocco delle modifiche contrattuali a scadenza coinvolgerà anche le sottoscrizioni di fornitura energetica del mercato libero.

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Un doppio aiuto da parte dell’Antitrust per i cittadini alle prese con l’aumento dei costi di luce e gas. Oltre alla sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti si introduce il divieto di proporre rinnovi che peggiorano i prezzi. Ogni variazione delle tariffe, dunque, non sarà considerata legittima fino al mese di aprile 2023. L’obiettivo è riuscire ad arginare i costi eccessivi nelle bollette attivando questi importanti blocchi per i fornitori. Al momento della scadenza di un contratto, dunque, i gestori non potranno aumentare i prezzi costringendo i contribuenti a tariffe peggiorative. Il Decreto di riferimento è il DL Aiuti Bis entrato in vigore il 10 agosto 2022. L’Antitrust ha ampliato il raggio di azione dell’iniziale direttiva per poter tutelare maggiormente i cittadini.

Gli aumenti in bolletta non sono legittimi, consumatori attenzione

Qualunque aumento del piano tariffario non previsto esplicitamente nel contratto originario è da considerarsi illegittimo fino ad aprile 2023. Le variazioni unilaterali delle condizioni economiche e gli aumenti peggiorativi alla scadenza del contratto naturale non sono ammissibili. La decisione dell’Antitrust fa riferimento ad un provvedimento preso contro il fornitore Iren colpevole di aver tolto le offerte a prezzo fisso per applicare nuove condizioni in bolletta svantaggiose per i clienti.

Tutti i contratti esistenti, dunque, dovranno essere prorogati fino alla primavera dell’anno nuovo anche se risultano in scadenza. Naturalmente tale direttiva decade in caso di accordo che vede il cliente favorevole al cambiamento. Il gestore dovrà, dunque, informare l’utente del possibile nuovo prezzo e attendere la risposta prima di capire come muoversi. Le previsioni prevedono tanti bei “no” da parte dei contribuenti – e non serve essere veggenti per dedurlo.

E per il gas?

Le decisioni dell’Antitrust tutelano i clienti con riferimento all’energia elettrica. I costi sono aumentati, però, anche per il gas. In questo caso è intervenuta l’ARERA con l’aggiornamento dei costi mese per mese e non trimestralmente facendo riferimento alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano.

In più ha optato per la riduzione dell’IVA fino al 31 dicembre 2022 grazie al finanziamento di 1,82 miliardi di euro stanziato grazie al DL Aiuti Bis. Un altro intervento prevede l’annullamento per gli utenti del settore gas delle aliquote delle componenti tariffarie RE/RET per finanziare progetti di risparmio energetico e lo sviluppo di fonti rinnovabili nel settore del gas. Annullate anche le aliquote GS/GST con i ricavi che coprono i Bonus sociale per la parte di popolazione economicamente più debole e le aliquote UG3/UG3T per la copertura degli oneri delle imprese fornitrici per l’interruzione delle fornitura per morosità.

Infine, per diminuire il costo del gas l’ARERA ha deciso di ridurre la componente UG2 a copertura degli squilibri tra importi versati dai clienti al dettaglio e quelli sostenuti dalle imprese di vendita.

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