Vi è compatibilità tra la percezione dell’indennità di disoccupazione (la Naspi) e la pensione?
Il quesito che ci ha descritto il nostro Lettore è il seguente: “Buongiorno, se sto percependo la Naspi, e prima della fine di questa raggiungo i requisiti per andare in pensione, posso fare domanda se faccio parte della categoria dei precoci e gravosi? O devo aspettare la fine della Naspi? Grazie”.
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi) è una indennità mensile di disoccupazione, erogata su domanda dell’interessato, in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati a decorrere dal 1° maggio 2015. Vediamo se si può andare in pensione mentre si sta percependo l’indennità di disoccupazione.
Che cos’è l’indennità di disoccupazione (Naspi)?
La Naspi spetta ai lavoratori che hanno un perso, non per loro scelta, un contratto di lavoro subordinato.
Non possono richiedere l’indennità di disoccupazione:
- i dipendenti pubblici a tempo indeterminato;
- gli operai agricoli;
- i lavoratori extracomunitari che hanno svolto un lavoro stagionale;
- i lavoratori che possono andare in pensione avendo maturato i requisiti;
- i lavoratori titolari di assegno di invalidità.
La Naspi è corrisposta mensilmente per un importo corrispondente al 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni e per la metà del numero di settimane in cui il lavoratore ha svolto la sua attività con relativo versamento di contributi previdenziali.
La percezione dell’indennità di disoccupazione è sospesa nel caso in cui vi è rioccupazione con contratto che non superi i sei mesi nonché nel caso di nuova occupazione.
Che cos’è la pensione per lavoratori precoci?
Il trattamento pensionistico per lavoratori precoci è una prestazione di natura economica a cui hanno diritto i lavoratori che non solo vantano 12 mesi di contribuzione effettiva prima di aver compiuto i 19 anni di età (cosiddetti lavoratori precoci) ma che completeranno entro il 31 dicembre 2026 41 anni di contribuzione (cosiddetta Quota 41).
Inoltre, i suddetti lavoratori devono trovarsi in una delle seguenti condizioni:
- invalidità non inferiore al 74% accertata dalle commissioni mediche competenti
- stato di disoccupazione;
- al momento della richiesta devono assistere da almeno sei mesi il coniuge o comunque un familiare convivente portatore di handicap secondo quanto previsto dalla Legge n. 104/1992;
- hanno svolto lavori usuranti per almeno 7 degli ultimi 10 anni.
È considerato usurante:
- lavorare nell’industria estrattiva;
- condurre gru per la perforazione nelle costruzioni;
- lavorare pelli e di pellicce;
- condurre convogli ferroviari e camion;
- lavorare come infermiere in ospedale;
- lavorare come assistente personale di persone non autosufficienti;
- insegnare nella scuola dell’infanzia e negli asili nido;
- lavorare come facchini e come addetti allo spostamento delle merci;
- occuparsi dei servizi di pulizia;
- occuparsi dei rifiuti urbani;
- lavorare nei settori dell’agricoltura e della pesca;
- lavorare nel settore siderurgico.
La pensione anticipata per i lavoratori precoci, dal momento della sua decorrenza non è cumulabile con redditi derivanti da lavoro subordinato o lavoro autonomo prodotti in Italia oppure all’estero.
Dunque i lavoratori precoci che sfruttano il prepensionamento con 41 anni di contributi versati non possono svolgere alcuna attività lavorativa per un periodo temporale massimo di un anno e dieci mesi dal momento del pensionamento, a pena di vedersi sospesa l’elargizione della pensione ed essere costretti a restituire tutti i ratei percepiti.
La risposta al Lettore
Il nostro Lettore ci ha chiesto se, percependo la Naspi e raggiungendo nel frattempo i requisiti trattamento pensionistico, può fare domanda per andare in pensione anche perché è un lavoratore precoce
Il pensionamento anticipato è riconosciuto solo ai lavoratori precoci, cioè quelli che non solo vantano 12 mesi di contribuzione effettiva prima di aver compiuto i 19 anni di età ma che completeranno entro il 31 dicembre 2026 41 anni di contribuzione.
Per aderire a tale trattamento pensionistico occorre aver concluso la percezione dell’indennità di disoccupazione da almeno tre mesi.
Quindi per andare in pensione occorre aspettare che trascorra il periodo in cui l’indennità di disoccupazione è riconosciuta oltre ad un ulteriore periodo di 3 mesi previsto dalla legge.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.