Il montante contributivo è il parametro fondamentale nel calcolo dell’importo dell’assegno pensionistico. Vediamo come si determina e come utilizzarlo.
Le pensioni calcolate con sistema contributivo puro fanno riferimento al montante contributivo ossia all’insieme della contribuzione maturata in carriera.
I lavoratori devono sapere che per capire come andare in pensione e quando sarà necessario determinare l’età pensionabile e il montante contributivo. Per età pensionabile si intende l’insieme dell’età anagrafica e del numero di contributi versati durante la carriera lavorativa. Entrambi i fattori sono, infatti, fondamentali nella determinazione dello scivolo pensionistico da utilizzare per lasciare il lavoro. Il sistema italiano, infatti, permette di scegliere tra diverse forme di pensionamento a cui si accede soddisfacendo requisiti anagrafici e/o contributivi. Facciamo l’esempio della pensione di vecchiaia che prevede il compimento dei 67 anni di età e il raggiungimento di minimo 20 anni di contributi. Oppure di Opzione Donna che permette di uscire dal mondo del lavoro con 58 anni di età e 35 di contributi. Non dimentichiamo, poi, Quota 102 prossima alla scadenza. Consente di lasciare il lavoro con 38 anni di contributi e 64 anni di età.
Insomma, queste e altre possibilità sono legate al numero dei contributi maturati e all’età.
L’importanza del montante contributivo
Una volta calcolata l’età pensionabile – anni di età più anni di contributi – si potrà conoscere lo scivolo pensionistico da utilizzare. Il passo successivo è conteggiare l’ammontare dell’assegno pensionistico. Per arrivare all’importo preciso occorrerà tener conto del montante contributivo ossia della somma totale dei contributi versati in tutta la carriera lavorativa con relativa rivalutazione fino al momento della liquidazione della pensione.
Il montante contributivo ha importanza nel sistema di calcolo contributivo, quello utilizzato per il calcolo delle pensioni con versamento della contribuzione successivo al 31 dicembre 1995. Questo tipo di conteggio si affianca al sistema retributivo (per i contributi maturati entro il 31 dicembre 1995) e al sistema misto (contributi versati a cavallo del 31 dicembre 1995).
Ecco come si determina il parametro
Nella determinazione del montante contributivo si deve tener conto inizialmente della base imponibile annua con riferimento ai periodi di contribuzione obbligatoria, figurativa (durante i congedi ad esempio), volontaria, da riscatto (come per la laurea) e da ricongiunzione. In più la base imponibile tiene conto del totale dei contributi maturati in ogni anno di carriera lavorativa calcolati moltiplicando la stessa base per l’aliquota di computo.
Tale aliquota sarà del 33% per i periodi di lavoro da dipendente, del 24% per i periodi di lavoro da autonomo e dal 24 al 33% per i periodi di iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS. Ricapitolando, il montante contributivo viene calcolato sommando i contributi versati ogni anno rivalutati sulla base del tasso di capitalizzazione. Questo dipende dalla variazione della media quinquennale del Prodotto Interno Lordo definita dall’ISTAT dei cinque anni precedenti all’anno da rilavutare.
Dal montante all’importo della pensione
Una volta definito il montante contributivo si dovrà moltiplicare per il coefficiente di trasformazione definito sulla base dell’età anagrafica del lavoratore prossimo alla pensione. Il risultato dovrà essere diviso per 13 mensilità in modo da ottenere l’importo della pensione lorda mensile.
Un esempio riporta un lavoratore dipendente con retribuzione annuale di 26 mila euro lordi. Occorrerà calcolare inizialmente il 33% dell’importo ossia 8.580 euro. Questa cifra dovrà essere moltiplicata per gli anni di occupazione – poniamo il caso siano 26 – per trovare il montante contributivo che corrisponderà, così, a 223.080 euro. A questa cifra si dovrà applicare il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età del lavoratore. Per 67 anni di età il coefficiente è 5,574% ottenendo 12.436,71 euro ossia l’importo annuale della pensione lorda. Dividendo per tredici si otterrà l’importo mensile, 956, 67 euro.