Vi sono città nel nostro Paese ove la qualità dell’esistenza di ogni singola persona è senz’altro migliore. Tante le ragioni a sostegno di questa tesi. Non manca una vera e propria classifica su misura.
La graduatoria è stata stilata da ItaliaOggi assieme alla preziosa partnership dell’Università La Sapienza di Roma.
In Italia vi sono centri urbani dove ci si dovrebbe trasferire immediatamente, luoghi dove la qualità della vita è ben al di là di qualunque immaginazione. ItaliaOggi ha messo a punto, con l’indispensabile supporto dell’Università La Sapienza di Roma, il Rapporto sulla qualità della vita del Belpaese. La graduatoria comprende le 107 province italiane.
Quale sarà la migliore città italiana? Per qualità della vita, s’intende. Dove il miglior stile e tenore di vita? Ci son località che invitano all’edificazione di un futuro sostenibile, sano e fruttuoso, che esortano a raggiungerle.
Per provare a dare risposta a tale ardito quesito potremmo vagliare l’analisi che visto la sua conclusione nel Rapporto sulla qualità della vita in Italia a cura di da ItaliaOggi in partnership con l’Università La Sapienza di Roma e con Cattolica assicurazioni.
La ricerca ha rimarcato ancora una volta il profondo gap tra Centro-Nord, Sud e isole. Lampante è un’indicazione che non può che esortare ad accurate riflessioni: tra i primi 32 centri urbani non vi è la presenza nemmeno di una provincia meridionale o insulare.
Lo studio ha preso in esame differenti parametri, si pensi solo al lavoro, all’ambiente e alla sicurezza. Così facendo si è poi arrivati a redigere il fatidico elenco.
Città italiane, il profondo gap tra Italia settentrionale e Mezzogiorno
Il canovaccio pare proprio non voglia cambiare. In Italia vi è una profonda spaccatura tra città e province settentrionali e città e province meridionali. All’interno del Rapporto sulla qualità della vita in Italia, curato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma e Cattolica assicurazioni, il Mezzogiorno e le isole popolano la coda della classifica.
Lampante è un’indicazione che non può che esortare ad accurate riflessioni: tra i primi 32 centri urbani non vi è la presenza nemmeno di una provincia meridionale o insulare.
La provincia di Trento, piazzandosi in prima posizione, raffigura l’andamento che caratterizza le altre province della medesima area. Effettuando un testacoda ci ritroveremmo in ultima posizione dove vi è la presenza di Crotone, fanalino di coda delle 107 province italiane per qualità dell’esistenza.
La graduatoria in questione si rifà a una serie di specifici parametri:
lavoro, ambiente, istruzione e formazione, reddito e ricchezza, sicurezza sociale e tempo libero.
Il nostro Paese conferma in questo modo il lancinante solco tra le aree del suo Paese, tra regioni che storicamente hanno goduto di maggiori benefici economici e quelle che attualmente avrebbero urgenza e necessità di più cospicui stimoli e sostegni da parte delle autorità competenti.
La fatidica graduatoria, numerosi saliscendi
Non sono mancati saliscendi in graduatoria con il trascorrere del tempo. Milano si conferma alla quinta posizione. Altre province compiono dei veri e propri balzi in avanti, si pensi a Como, qualche tempo fa 62ª, oggi 32ª, un salto di trenta gradini. Medesima situazione per Rimini, da 61ª è salita a 37ª.
In linea di massima la qualità della vita media è positiva in almeno 64 province su 107, dove si riscontrano miglioramenti in confronto ai risultati di un anno fa.
Prime 5:
1 TRENTO
2 BOLZANO
3 BOLOGNA
4 FIRENZE
5 MILANO
Ultime 5:
103 AGRIGENTO
104 NAPOLI
105 CALTANISSETTA
106 SIRACUSA
107 CROTONE