Se la domanda di Assegno Unico risulta sospesa, il richiedente deve dire addio ai soldi o può attivarsi per riceverli?
Sono numerosi, purtroppo, i casi di sospensione delle domande di Assegno Unico sul Reddito di Cittadinanza. Per quale motivo si verifica tale inconveniente?
I nuclei familiari con figli fiscalmente a carico e che non sono percettori del Reddito di Cittadinanza devono inviare domanda per l’Assegno Universale direttamente all’INPS. Coloro che, invece, percepiscono il Reddito di Cittadinanza, riceveranno la prestazione automaticamente.
Per tale categoria di beneficiari, tuttavia, si stanno verificando episodi di sospensione della richiesta. Perché? Facciamo il punto della situazione e scopriamolo.
Per maggiori informazioni, consulta il seguente articolo: “Assegno Unico su Reddito di Cittadinanza: in arrivo gli arretrati, le date ufficiali“.
Assegno Unico: i requisiti per i figli a carico
Un nostro Lettore ha inviato alla Redazione il seguente quesito:
“Salve, sono un invalido al 100%, con Legge 104. Vivo con mia madre che percepisce la pensione di reversibilità di mio padre. Inizialmente riceveva un Assegno di 174 euro perché io ero fiscalmente a carico suo. Adesso, però, l’importo è sceso a 42 euro. È giusto così o c’è qualche errore? Grazie mille”.
Per ottenere il riconoscimento dell’Assegno Unico, bisogna avere uno o più figli fiscalmente a carico e risiedere in Italia; sulla base dell’ISEE posseduto, poi, è calcolato l’importo spettante. In particolare, il sussidio spetta per ciascun figlio:
- minorenne a carico, dai 7 mesi di vita ai 18 anni;
- maggiorenne, fino a 21 anni, nelle ipotesi indicate nel seguente articolo: “Assegno Unico: le novità per il 2023, tra cui uno straordinario aumento dell’importo“;
- affetto da disabilità, senza limiti di età.
I parametri per il riconoscimento delle maggiorazioni
L’ammontare della prestazione, inoltre, varia a seconda dell’ISEE del nucleo familiare, del numero dei figli a carico e delle maggiorazioni stabilite. In percettori di Reddito di Cittadinanza, inoltre, devono sottrarre la quota minori del Reddito all’importo dell’Assegno.
Nel caso del nostro Lettore, dunque, la riduzione della somma dell’Assegno può derivare da una variazione dell’ISEE dichiarato, che da diritto ad una cifra minore.
Le maggiorazioni avvengono sulla base dei seguenti parametri:
- dai 15 agli 85 euro al mese, per ogni figlio successivo al secondo;
- 80 euro mensili, per i figli affetti da invalidità, di età compresa tra i 18 e i 21 anni;
- dai 15 agli 85 euro, per i figli maggiori di 21 anni;
- per i figli maggiorenni, vengono versati: 85 euro in possesso di disabilità media; 95 euro in caso di disabilità grave; 105 euro nell’ipotesi di non autosufficienza;
- 30 euro al mese, per ISEE bassi, nel caso in cui entrambi i genitori hanno reddito da lavoro. La somma, tuttavia, si riduce a partire dai 15 mila euro, fino ad azzerarsi al raggiungimento del tetto di 40 mila euro;
- 100 euro al mese, per le famiglie con più di tre figli;
- per i nuclei con un ISEE inferiore a 25 mila euro e che lo scorso anno percepivano gli ANF, invece, verrà erogato un Bonus aggiuntivo (il cui importo non è ancora definito), fino al 2025.
Assegno Unico: in quali casi viene sospeso?
Lo stato della domanda di Assegno Unico può essere sospesa nell’ipotesi in cui il sistema dell’INPS riconosca che il nucleo familiare che ha richiesto il sussidio, beneficia già del Reddito di Cittadinanza. Dunque, se un membro del nucleo familiare è percettore di quest’ultima prestazione, la sospensione della richiesta di Assegno è automatica.
L’Assegno Universale, infatti, viene versato automaticamente sulla carta del RdC; tale categoria di beneficiari, dunque, non deve presentare alcuna domanda.
Se il richiedente, invece, ha percepito in passato il Reddito di Cittadinanza, è necessario aspettare che un funzionario INPS sblocchi la domanda dell’Assegno. Il cittadino, tuttavia, può sempre inviare un sollecito all’Istituto, tramite il servizio “INPS risponde” o recandosi presso la sede competente.
Infine, è bene sottolineare che la richiesta è “in istruttoria” o “in evidenza alla sede” quando l’Ente previdenziale non ha ancora finito le sue verifiche; è, invece, “in evidenza al cittadino” quando è il beneficiario della prestazione a dover fornire ulteriori documenti o informazioni.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.