Cresce la preoccupazione rispetto al tonno in scatola da trovare sugli scaffali dei supermercati: di cosa si tratta e dettagli
È tra gli alimenti maggiormente consumati dagli italiani, il tonno in scatola, ma crescono i timori di non trovarlo più al supermercato: l’allarme, il rischio e le ragioni a seguire.
Sono tante e varie le difficoltà che si stanno vivendo in questo periodo, e che possono dar seguito anche ad altre conseguenze. È il caso del caro energia e dell’inflazione, che coinvolgono anche le aziende maggiormente redditizie e che potrebbero portare al rischio di non trovare più il tonno in scatola sugli scaffali dei supermercati.
Quantomeno, come spiega Solofinanza.it, questo l’allarme al riguardo. Si legge infatti che la produzione di tale alimento ha luogo mediante un impiego elevato di energia. Il settore sta affrontando grandi difficoltà a seguito del caro-bollette.
In tal senso, l’ANCIT lancia l‘allarme rilevante dove si esprimono i propri timori e la preoccupazione in ottica mesi a venire.
Tonno in scatola tra aumenti dei costi e rischi: il punto
Quanto si affrontano temi che hanno a che fare con generi alimentari, spesa e quant’altro, tanti gli spunti rilevanti, come nel caso dei prodotti a meno di 3€ di LIDL: offerta da approfondire e perché conviene fare scorta.
Tornando al punto in questione, come si legge da Solofinanza.it, sono alcuni mesi che si nota e si parla degli aumenti dei costi energetici luce, acqua e gas. Questi elementi, che preoccupano gli italiani, non sono tuttavia i soli da considerare.
Accanto vi è infatti l’inflazione, che di recente ha toccato quota dodici per cento.
I dati che allarmano provengono dall’ANCIT, associazione che da tempo chiede un aiuto. La situazione odierna, si legge, pone a rischio tante e diverse aziende di settore. Quest’ultime non hanno più modo di affrontare i prezzi aumentati al fine di mantenere le attività.
In questo momento è complicato sapere dei risultati legati a tale periodo emergenziale. Il tonno in scatola potrebbe vedere il rischio di una non-produzione, oppure di toccare costi così alti da essere di fatto nelle possibilità solo di alcuni.
L’allarme ANCIT: la situazione
Arriva dunque l’allarme da parte dell’’Associazione Nazionale Conservieri Ittici, e a tal riguardo si legge che il settore è in sofferenza, e di molto, a causa dei continui amenti della bolletta energetica. E anche nell’ottica di altri aumenti.
Tenendo conto che già a fine anno scorso i costi dell’energia erano in aumento, andando a confrontare 2022 e 2021, si può parlare, si legge, “di costi quasi triplicati”. Nel dettaglio “+301 per cento”.
Aumenti le cui conseguenze si riservano poi sulle materie prime impiegate dal settore, e dunque il pesce, l’olio, gli elementi del packaging. Nell’arco di un anno, al riguardo, la crescita di questo è stato maggiore del cinquanta per cento. E anche in merito al pack.
La questione siccità ha portato ad un raccolto scarso di olive, con conseguenze in merito alla disponibilità dell’olio di oliva impiegato per conservare. Di rifletto, l’aumento dei prezzi.
Un altro aspetto che si legge riguarda poi l’apprezzamento del dollaro USA rispetto all’Euro.
Il quale ha visto perdere dalla fine dell’anno scorso, all’incirca il diciotto per cento del relativo valore. Ciò ha portato ad un altro impatto circa i costi della materia prima tonno. La quale si acquista maggiormente in dollaro.