In presenza di disturbi della tiroide i medicinali sono un’ottima arma, ma attenzione all’interferenza di alcuni cibi su di esse.
Quando soffriamo di alcune patologie è sempre bene ascoltare i consigli del medico curante. Anche un alimento generalmente sano, infatti, può interferire con la terapia.
In questo articolo parliamo nello specifico di problemi alla Tiroide e di come alcune abitudini considerate innocue possono invece interferire con la cura farmacologica in corso.
Non è la prima volta, infatti, che gli esperti ci avvisano: non sempre “naturale” significa benefico, non per tutti almeno, e non in tutte le occasioni. Alcuni alimenti ad esempio che in condizioni di salute normali non portano problemi, durante una patologia in corso possono addirittura diventare nocivi.
Se entriamo ad esempio nel comparto delle malattie tiroidee, scopriamo che esse sono molto più diffuse di quanto si pensi, tanto che alcuni esperti le stanno classificando come “pandemiche”. L’ipotiroidismo può scaturire da tiroiditi autoimmuni, può essere congenito o insorgere a seguito di interventi di chirurgici alla tiroide. O ancora, se si effettuano terapie con iodio radioattivo. In tutti questi casi, ai pazienti vengano somministrati ormoni tiroidei sostitutivi.
Ciò che gli esperti consigliano, però, non è solamente di intraprendere la terapia nella modalità /dose corretta. Ma anche di prestare attenzione all’alimentazione. Ecco perché.
Disturbi della Tiroide e Alimentazione, le indicazioni degli esperti su dieta e medicine
La maggior parte delle persone inizia la giornata con un buon caffè in tazzina: moka, espresso o americano che sia. Indipendentemente dalle filosofie inerenti a questa bevanda, e ai pro e contro che comunque comporta in tutti noi, quando c’è in ballo una disfunzione alla Tiroide dobbiamo prestare ancora più attenzione.
Infatti chi assume la terapia ormonale (l-Tiroxina) deve farlo a digiuno e aspettare un determinato periodo di tempo – almeno un’ora – prima di fare colazione. Ma soprattutto è bene che sappia che alcune piante pregiudicano l’assorbimento della levotiroxina, e tra queste c’è proprio la pianta del caffè.
Riguardo invece ad altre piante, come il Tarassaco, vi sono pareri contrastanti. Ma gli esperti ci assicurano che un decotto a base di questa erba non è nocivo verso chi soffre di problemi alla Tiroide. Anzi, essendo uno stimolante intestinale aiuta a combattere la stipsi, tipico problema di chi soffre di Tiroide.
Un altro esempio pratico di come una dieta generalmente sana può influire sulle persone affette da ipotiroidismo è l’alimentazione a base di determinate verdure. Alcuni di questi, come i Cavolfiori, le Rape e la Soia contengono sostanze che modificano l’assorbimento dello Iodio, e dunque il loro consumo deve essere tenuto sotto controllo.
L’importanza di un apporto corretto di tutte le sostanze
Oltre allo Iodio, chi soffre di disfunzioni alla Tiroide deve prestare attenzione a tutta la dieta in generale. Ma alcune regole base valgono anche per la prevenzione. Ad esempio, componenti come Selenio, Zinco e Magnesio sono fondamentali per il benessere tiroideo, in qualunque circostanza. Troviamo il Selenio in tutti i pesci azzurri, soprattutto sardine, ma anche nei molluschi, nel fegato e frattaglie e nei cereali integrali.
Per il benessere dell’organismo e in particolare della Tiroide, gli esperti ci consigliano di inserire nella dieta alcuni alimenti. Semi di sesamo o di zucca e di anguria, frutta secca, cioccolato (fondente) e carni di agnello e manzo, e persino le ostriche. E anche il Sale Iodato, in cucina, è un prezioso alleato da utilizzare nel quotidiano.
Se ne evince, comunque, che ciò che fa bene ad un soggetto non necessariamente è salutare per un altro. Ecco perché le nuove Ricerche si stanno orientando sempre di più verso diete completamente personalizzate, in base al DNA e non solo.
La cosa migliore da fare, in qualsiasi situazione di salute ci si trovi, è avere un confronto aperto e completo con il proprio medico curante. Fare una domanda in più sarà certamente meglio che rimanere col dubbio e indurci in errore.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)