Il Governo Meloni ha annunciato l’arrivo di nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Come si calcola l’importo dei debiti?
Numerosi contribuenti che hanno debiti col Fisco e con l’Agenzia delle Entrate, attendono con entusiasmo la prossima pace fiscale.
Pagare le tasse è, di sicuro, uno dei principali doveri dei cittadini nei confronti dello Stato. Se, infatti, nessuno adempiesse a tale onere, non ci sarebbero più le risorse finanziarie per erogare i principali servizi pubblici, tra cui il pagamento dei sussidi economici.
È anche vero, tuttavia, che il periodo economico non è dei migliori e molte famiglie versano in condizioni di difficoltà, a causa dell’inasprimento della crisi degli ultimi mesi. Il nuovo Governo, guidato da Giorgia Meloni, dunque, è intenzionato a dare una mano a migliaia di cittadini destinatari di cartelle esattoriali, attraverso una Rottamazione quater.
Analizziamo i dettagli della manovra dell’Esecutivo e vediamo in che modo si calcola l’ammontare dei debiti da rottamare.
Consulta anche il seguente articolo: “Nuova Pace fiscale con ‘rottamazione quater’ e ‘saldo e stralco’: soddisfazione tra i contribuenti“.
Rottamazione: le regole per determinare l’importo del debito
Il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha sottolineato che l’obiettivo della tregua fiscale non è assolutamente quello di effettuare dei condoni. Ha precisato, infatti, che “l’imposta va sempre pagata”. Una precisazione dovuta, dal momento che erano state mosse accuse alla misura, che avrebbe favorito non solo i piccoli debitori ma anche i grandi evasori fiscali.
L’obiettivo della rottamazione, invece, è quello di eliminare le sanzioni e dare maggiore tempo a disposizione ai debitori, per poter adempiere e regolarizzare la propria posizione.
Nello specifico, potranno partecipare alla pace fiscale i soggetti che hanno debiti con il Fisco o con altre amministrazioni. Di conseguenza, verrà considerato il singolo debito non il totale della cartella; in altre parole, si tiene conto della cd. “singola partita di ruolo”.
Secondo le prime indiscrezioni, i debiti che verranno cancellati saranno quelli inferiori a mille euro; per le cifre superiori a mille euro ma inferiori a 3 mila euro, invece, ci sarà uno stralcio dell’80% ed un saldo del 20%.
Per capire se si può usufruire della pace fiscale 2023, è utile fare un esempio. Tizio ha debiti con il Fisco del valore di 600 euro, per cartelle esattoriali non precedenti al 2015. Poiché non si eccede il limite di mille euro, dunque, l’importo viene cancellato di diritto.
Se, al contrario, Tizio ha debiti che ammontano a 2 mila euro, può utilizzare solo lo stralcio all’80% (cioè 1.600 euro). Di conseguenza, deve pagare un saldo di 400 euro.
Consulta anche il seguente approfondimento: “Rottamazione cartelle: è possibile rateizzare ma solo a queste condizioni“.
Le possibili conseguenze della pace fiscale
Sono 3 i possibili scenari legati alla nuova pace fiscale. Essi si distinguono gli uni dagli altri in base all’importo. In particolare:
- cancellazione dei debiti fino a mille euro;
- saldo e stralcio delle cartelle di pagamento fino a 3 mila euro. L’interessato, dunque, dovrà versare solo una percentuale (probabilmente uguale al 5% dell’imposta) e godrà dell’azzeramento di sanzioni e di interessi per morosità;
- rottamazione delle cartelle esattoriali di importo superiore a 3 mila euro. In quest’ipotesi, il debitore deve pagare l’imposta contestata ma beneficerà dell’azzeramento di sanzioni e di interessi di mora.
La nuova rottamazione dovrebbe, infine, riguardare i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate nel periodo che va dal 2000 al 2021. Per avere notizie più dettagliate e certe, tuttavia, bisognerà attendere i provvedimenti ufficiali.