Il congedo straordinario legge 104 viene concesso secondo un ordine di priorità, rispettando regole precise.
Infatti questo periodo retribuito di assenza dal lavoro, utilizzato per assistere un familiare con disabilità grave ai sensi della legge 104/92 articolo 3 comma 3, spetta a determinati beneficiari.
Nello specifico:
- innanzitutto al coniuge convivente, alla parte dell’unione civile convivente o al convivente di fatto;
- ai genitori, inclusi quelli adottivi o affidatari del disabile grave nel caso in cui il coniuge, la parte dell’unione civile o il convivente di fatto sia deceduto, mancante o con patologie invalidanti;
- al figlio convivente nel caso in cui tutti i familiari precedentemente nominati siano mancanti, deceduti o con patologie invalidanti;
- al fratello o alla sorella convivente qualora gli altri familiari del disabile grave siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, solo se tutti i parenti indicati in precedenza siano morti, mancanti oppure affetti da patologie invalidanti.
Gli unici non obbligati alla convivenza sono i genitori di un figlio con disabilità grave.
Congedo straordinario legge 104, come funziona: il quesito
Un nostro lettore ha inviato il seguente quesito: “Sono stato operato al cuore di triplo bypass. Aspetto esito della visita per il riconoscimento dell’invalidità. Dopo chiederò indennità che si chiama IO che si prende mentre si lavora. Adesso avendo mia madre cieca io sono il suo caregiver e pensavo di prendere il congedo di 2 anni. La mia domanda è se posso usufruirne in base alla mia situazione che ho descritto? Grazie mille.”
L’ordine di priorità
Il congedo straordinario – che può avere una durata massima di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa – come già illustrato deve seguire un ordine di priorità degli aventi diritto. Degrada solo in caso di decesso, mancanza oppure in presenza di patologie invalidanti. Per individuare queste patologie è necessario far riferimento al Decreto interministeriale 21 luglio 2000, n. 278.
Si tratta quindi di:
- patologie acute o croniche che provocano una permanente o temporanea riduzione/perdita dell’autonomia personale. Sono comprese le affezioni croniche di natura congenita, reumatica, neoplastica, infettiva, dismetabolica, post-traumatica, neurologica, neuromuscolare, psichiatrica, derivanti da dipendenze, a carattere evolutivo oppure soggette a riacutizzazioni periodiche;
- malattie acute o croniche che necessitano di assistenza continuativa, oppure di costanti monitoraggi clinici, ematochimici e strumentali;
- patologie acute o croniche che richiedono la partecipazione attiva del familiare nel trattamento sanitario;
- patologie dell’infanzia e dell’età evolutiva con le caratteristiche già elencate precedentemente o per cui il programma terapeutico e riabilitativo richiede il coinvolgimento dei genitori o della persona che esercita la potestà.
Queste malattie devono risultare da una idonea documentazione, rilasciata dal medico specialista SSN, da un medico convenzionato oppure dal medico della struttura sanitaria in caso di ricovero.
Congedo straordinario e patologie invalidanti
Per poter fruire del congedo biennale retribuito è quindi necessario soddisfare alcuni requisiti. In merito al quesito del lettore, è probabile che le patologie di cui soffre siano considerate invalidanti. In questo caso infatti non può richiedere il congedo per assistere la madre e il diritto passa a un altro familiare in caso di bisogno. Ovviamente sempre secondo l’ordine di priorità già descritto. Per una verifica più approfondita può rivolgersi a un patronato o altro ente e richiedere assistenza.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.