Il nostro ordinamento prevede l’erogazione della pensione di inabilità per le casalinghe. Quali sono i requisiti per ottenerla?
Le casalinghe affette da disabilità hanno diritto ad ottenere le agevolazioni ed i sussidi stabiliti per tutte le altre categorie di lavoratori.
A seconda della prestazione a cui si accede, la legge prescrive il possesso di una determinata percentuale di invalidità e di uno specifico limite reddituale. Un’ulteriore possibilità è offerta dall’iscrizione al Fondo Pensione Casalinghe. Analizziamo, dunque, tutte le opportunità a disposizione, con particolare riguardo alla pensione di inabilità.
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Pensione di inabilità per casalinghe: i requisiti
Per il riconoscimento della pensione di inabilità, le casalinghe devono possedere i seguenti requisiti:
- inabilità al lavoro ed invalidità del 100%;
- età compresa tra i 18 e i 67 anni;
- reddito personale, riferito al 2022, minore di 17.050,42 euro;
- cittadinanza italiana, europea o extracomunitaria, con regolare permesso di soggiorno di lungo periodo.
Per ottenere la prestazione, inoltre, non è essenziale avere un’anzianità contributiva. Contano, infatti, esclusivamente i requisiti sanitari e reddituali.
La pensione di inabilità è un sussidio erogato ai soggetti invalidi al 100%, ai quali è stata riconosciuta l’inabilità assoluta e permanente allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa.
L’ammontare della prestazione è uguale a quello della pensione di invalidità civile, cioè di 287,09 euro. È versato per 13 mensilità e, dal prossimo gennaio, sarà oggetto di rivalutazione, al pari delle altre prestazioni pensionistiche.
Come si presenta la domanda per la pensione di inabilità?
La condizione primaria per poter presentare richiesta per la pensione di inabilità casalinghe è il riconoscimento dell’invalidità totale. Per ottenerlo, è necessario seguire tale iter:
- stesura del certificato medico introduttivo, da parte del proprio medico curante;
- inoltro telematico all’INPS di tale certificato, da parte del medico curante;
- compilazione ed invio all’INPS, in modalità telematica, della domanda per inabilità civile. Può effettuare tale operazione il richiedente, il medico oppure un CAF/ Patronato;
- visita dinanzi ad una Commissione medica ASL integrata da un medico dell’INPS;
- redazione del verbale di invalidità, attestante il riconoscimento dell’invalidità al 100% e dell’inabilità lavorativa.
Dopo il rilascio del verbale di invalidità, l’interessata può presentare richiesta per la pensione di inabilità. A tal fine, è possibile servirsi del sito web dell’Istituto previdenziale oppure rivolgersi ad un CAF/ Patronato.
A cosa hanno diritto le casalinghe invalide parziali?
Come specificato, uno dei presupposti per accedere alla pensione di inabilità casalinghe è avere un’età non maggiore di 67 anni che, attualmente, corrisponde all’età pensionabile. Il motivo di una simile limitazione è che, al raggiungimento di tale soglia anagrafica, la pensione di inabilità (al pari degli altri trattamenti assistenziali dell’INPS) si tramuta in pensione di vecchiaia.
Inoltre, le casalinghe invalide parziali, che possiedono un’invalidità certificata tra il 74% e il 99%, possono presentare domanda per la pensione di invalidità. La procedura da seguire è la stessa prevista per quella di inabilità.
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Invalidità minore del 74%: il Fondo Pensione Casalinghe
Le casalinghe che possiedono una percentuale di invalidità minore del 74% e che, dunque, non possono usufruire delle prestazioni assistenziali, possono aderire al cd. Fondo Pensione Casalinghe. Si tratta di un Fondo di previdenza facoltativo, riservato a coloro che svolgono lavori di cura domestica. Dunque, qualsiasi casalinga (non solo quelle affette da disabilità) può versare contributi per garantirsi un assegno pensionistico.
La peculiarità del Fondo Pensione Casalinghe è la libera adesione, lasciata al libero arbitrio dell’interessato. I contributi accreditati confluiscono su un conto assicurativo differente rispetto all’Assicurazione Generale Obbligatoria o alle forme ad essa sostitutive, esonerative o esclusive.
È diverso anche da ulteriori Fondi di previdenza obbligatori privatizzati. I contributi del Fondo Casalinghe, infatti, non possono essere addizionati o considerati insieme a quelli accreditati nelle forme pensionistiche obbligatorie. In altre parole, non possono essere sfruttati per guadagnare una pensione maggiore o per anticipare l’uscita.
Pensione di inabilità e Fondo Pensione Casalinghe
Possono aderire al Fondo Pensione Casalinghe i soggetti di entrambi i sessi, con età tra i 16 e i 65 anni. Oltre a tale presupposto, è richiesto che l’interessato:
- non lavori come dipendente o autonomo iscritto ad altro Ente o Cassa previdenziale. L’iscrizione al Fondo Casalinghe, tuttavia, è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa ad orario ridotto (cioè il part- time). Tale attività può essere svolta anche con carattere di continuità;
- non sia percettore di una pensione diretta. L’iscrizione è consentita ai titolari di pensione ai superstiti, in base a quanto previsto dalla Circolare INPS 20 dicembre 2001, n. 223;
- sia iscritto all’INAIL.
La normativa non fissa dei costi di iscrizione al Fondo, né la necessità di pagare i contributi ogni mese. È chiaro, però, che dopo l’iscrizione, bisogna accreditare versamenti previdenziali, se, in futuro, si vuole ottenere un assegno pensionistico. I contributi possono essere pagati in qualsiasi periodo dell’anno e con importo libero. Tuttavia, il limite minimo per l’accredito di un mese di contribuzione è uguale a 25,82 euro.
Per ottenere il riconoscimento di un anno di contributi, la somma minima da versare è 309,84 euro (cioè 25,82 euro al mese, per 12 mesi). Per capire l’ammontare e il numero di versamenti accreditati dall’INPS annualmente, basta dividere la cifra totale versata nell’anno di riferimento per 25,82 euro. Ad esempio, chi ha pagato 110 euro complessivamente, riceverà l’accredito per 4 mesi.
La pensione casalinghe o casalinghi è determinata tramite sistema contributivo.
Come ci si iscrive al Fondo Pensione Casalinghe
La domanda di iscrizione al Fondo Pensione Casalinghe va inoltrata all’INPS telematicamente, tramite un nuovo servizio comunicato dall’Ente previdenziale con il Messaggio n. 2378 dell’ 11 giugno 2022.
Al termine dalla procedura guidata per la richiesta, è possibile stampare la ricevuta. In caso di esito negativo, la reiezione viene comunicata tramite lettera raccomandata. Dal Portale dei Pagamenti, il richiedente può:
- compilare e stampare gli avvisi di pagamento PagoPA;
- procedere al pagamento dei contributi online tramite PagoPA;
- consultare e stampare le ricevute di pagamenti PagoPA.
L’operazione può essere effettuata anche dai Patronati. Infine, si può chiamare il Contact Center, al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 (da rete mobile, a pagamento).