L’infarto cardiaco potrebbe essere evitato grazie ad alcuni segnali di allarme a cui non sempre diamo retta. Ma è davvero così?
Gli studi sulla nostra salute continuano ad andare avanti e nuove ricerche ci avvisano su possibili soluzioni. In particolare, questa di cui vogliamo parlare, fa riferimento alla prevenzione.
Si sente spesso parlare di infarto cardiaco o, più in generale, solo di infarto. E, grossolanamente, un po’ tutti sanno cosa effettivamente sia. Ma se scendiamo nei termini più specifici, scopriamo che si tratta di una situazione davvero molto complicata. Anzi, oseremo dire, più complicata di quella che possiamo immaginare. L’infarto è una condizione che riguarda, appunto, il nostro cuore il quale vede una chiusura parziale o addirittura totale di un’arteria coronaria. Questo comporta che alcune parti del muscolo non riescono a ricevere l’ossigeno necessario. Di conseguenza, per loro viene segnalata la morte.
Tuttavia, è sempre possibile salvarsi se vi è si agisce in maniera molto rapida. In particolare, è necessario che il soggetto che sta subendo un infarto, riceva una rianimazione cardiopolmonare, composta da due manovre che interessano il torace. Poi, è sempre bene anche utilizzare un defibrillatore, come supporto, per riportare il ritmo del nostro cuore ad un andamento normale e, quindi, simile a quello precedente. Dopo aver spiegato in maniera sintetica questa situazione in cui si ritrovano in molti, una ricerca ha sottolineato un aspetto molto interessante dell’infarto cardiaco.
Prima, però, vogliamo concentraci anche su altre situazioni pericolose per la nostra salute. Infatti, sono state effettuate altre ricerche scientifiche su un altro problema molto sentito dalle persone: il colesterolo e su come possa essere fatale. Stare attenti alle mani, ed effettuare un particolare esame, permetterebbe, addirittura, di salvarci dal tumore ai polmoni. Detto questo, ritorniamo alla nostra ricerca.
Come prevenire un infarto cardiaco, tutto quello che non sapevamo fino a questo momento
A dirci qualcosa in più, su questa particolare situazione di salute, è una nuova ricerca. La stessa ha voluto sottolineare che non sempre l’attacco cardiaco sia improvviso. Anzi, il più delle volte, lo stesso viene preceduto da dei sintomi a cui, purtroppo, non si presta molta attenzione. E, addirittura, gli stessi si possono verificare qualche mese prima dell’arrivo dell’infarto.
La ricerca è stata pubblicata sul sito della Sudden Cardiac Arrest Foundation, un’organizzazione no profit americana. La stessa, poi, è stata illustrata a Dallas durante l’incontro che si tiene ogni anno da parte dell‘American Heart Association. Sostanzialmente, secondo gli esperti, sono cinque i sintomi a cui bisogna stare attenti e che anticipano l’arrivo di un infarto. Questi sono le vertigini, dolore al torace, svenimenti, palpitazione cardiaca e difficoltà nel respirare.
Lo studio condotto
La ricerca ha preso luogo a Portland, nell’Oregon, e sono stati presi in considerazione 567 uomini che hanno avuto un arresto cardiaco extraospedaliero. Questi avevano un’età che andava dai 35 ai 65 anni. Lo studio ha evidenziato come il 56% di loro soffrisse di dolore al torace e che al 13% mancava il respiro. Infine, l’ultima parte, ovvero il 4% degli stessi, avevano avuto vertigini, oppure riscontravano palpitazioni cardiache oltre che a svenimenti.
Sostanzialmente, ritengono i ricercatori, il 53% di questi uomini ha effettivamente vissuto tali segnali di allarme prima dell’infarto cardiaco vero e proprio. Inoltre, un altro aspetto interessante è che l’80% di questi sintomi si è manifestato in un particolare lasso di tempo. Questo periodo andava dalle quattro settimane fino ad un’ora prima che si verificasse l’infarto.
Quello che dice la ricerca, in merito all’infarto, è sempre vero?
Tuttavia, per quanto il suddetto studio possa comportare delle novità in merito all’analisi dell’infarto, c’è da dire che esistono dei limiti. I sintomi che abbiamo in precedenza elencato potrebbero essere, tranquillamente, legati anche ad altre patologie più o meno serie.
Quindi, di conseguenza, non è detto che chiunque abbia sensazioni del genere sia destinato all’infarto. Tra l’altro, poi, non sono state prese in considerazioni le donne e se questi sintomi possano valere per le stesse. Oppure, al contrario, se le donne possono essere “avvisate” da altri segnali diversi da quelli degli uomini.
Comunque sia, mentre la ricerca procede nel suo naturale percorso, possiamo dire soltanto che farsi un controllo ogni tanto potrebbe andare più che bene. Questo fino a che non si saprà con certezza quali siano i veri ed unici sintomi che anticipano un infarto cardiaco.
Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.