La pensione di cittadinanza spetta ai caregivers che assistono un familiare con accompagnamento. Ma a quali condizioni?
Coloro che non hanno versamenti previdenziali non possono accedere alla pensione vera e propria. Il nostro ordinamento, tuttavia, prevede degli strumenti di welfare assistenziale, proprio per tali categorie di soggetti.
Una delle misure fruibili è la cd. Pensione di Cittadinanza. Si tratta di un’agevolazione riservata agli over 67 che versano in una situazione di difficoltà economica. Lo scopo è, infatti, quello di ridurre le situazioni di disagio e di povertà per le famiglie in cui si trovano soggetti bisognosi di specifica tutela.
L’importo massimo che si può ottenere è di 780 euro al mese, in relazione ad un soggetto singolo; sono, però, previsti aumenti proporzionali a seconda del numero di componenti del nucleo familiare. In ogni caso non si può percepire meno di 480 euro.
Analizziamo, dunque, la disciplina normativa e vediamo quali sono i requisiti per ottenere il sussidio.
Consulta anche il seguente articolo: “Reddito e pensione di cittadinanza: attenzione bisogna compilare la domanda per non perdere il beneficio“.
Pensione di cittadinanza: a chi spetta?
Hanno diritto alla pensione di cittadinanza i soggetti in età pensionabile, che non possiedono redditi o pensioni. Essa, tuttavia, è riconosciuta anche ad integrazione al minimo per coloro che percepiscono una delle seguenti prestazioni:
- pensione di vecchiaia;
- pensione anticipata;
- pensione di reversibilità ;
- pensione di invalidità civile;
- l’assegno sociale.
Il sussidio è erogato per 12 mensilità (non spetta, dunque, la tredicesima) per una durata di 18 mesi. Al termine di tale periodo, il rinnovo della prestazione è automatico. Nell’ipotesi del Reddito di Cittadinanza, invece, è prevista una sospensione di un mese, trascorso il quale deve essere inoltrata una nuova richiesta.
I presupposti ISEE per il riconoscimento della misura
Per ottenere il beneficio economico, gli interessati devono rispettare determinate soglie di reddito ISEE. Nello specifico, bisogna soddisfare i seguenti parametri:
- 560 euro annui, se si è soli e si possiede una casa di proprietà ;
- 360 euro annui, per i nuclei familiari che abitano in una casa in affitto;
- il patrimonio immobiliare posseduto non deve avere un valore superiore a 30 mila euro;
- il patrimonio mobiliare (comprensivo di carte, conti, titoli, libretti) deve essere non maggiore di 6 mila euro. L’importo, tuttavia, è aumentato di 2 mila euro per ciascun componente del nucleo familiare, fino ad un massimo di 10 mila euro, e di mille euro per ogni figlio successivo al secondo.
La normativa, inoltre, stabilisce degli incrementi fino a 5 mila euro, per ogni soggetto affetto da disabilità , e di 7.500 euro, per ogni membro familiare che si trova in una situazione di disabilità grave o di non autosufficienza.
È necessario che il nucleo familiare non possieda:
- veicoli immatricolati da meno di 6 mesi;
- mezzi con cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei 2 anni precedenti;
- navi o imbarcazioni da diporto, acquistate nei 2 anni precedenti.
A quanto ammonta la pensione di cittadinanza?
La cifra massima della pensione di cittadinanza è pari a 780 euro al mese. Se il beneficiario possiede già un’entrata mensile (inferiore a tale importo), la prestazione spetta a titolo di integrazione, fino al limite massimo di 7.560 euro annui.
Le famiglie che pagano l’affitto hanno diritto ad un’integrazione di 150 euro al mese, fino a un massimo di 1.800 euro all’anno. Questa agevolazione, inoltre, trova applicazione anche nell’ipotesi in cui il nucleo familiare stia pagando un mutuo.
In linea generale, la pensione di cittadinanza è incrementata:
- dello 0,4% per ciascun componente della famiglia maggiore di 18 anni;
- dello 0,2% per ogni componente minorenne;
- fino ad un massimo del 2,2% per i nuclei familiari con uno o più disabili gravi o non autosufficienti.
Non perdere il seguente approfondimento: “Pensioni, reddito di cittadinanza e bonus: il piano del nuovo governo“.
Erogazione e presentazione della domanda
Dal 1° gennaio 2021, la pensione di cittadinanza è accreditata nelle stesse modalità dell’assegno pensionistico ordinario.
Per richiedere il sussidio, l’interessato deve compilare il cd. Modello SR 180. Ad esso, qualora fosse necessario, vanno allegati anche i seguenti moduli integrativi:
- SR 181 Com esteso;
- SR182 Com ridotto.
L’inoltro della domanda può avvenire nelle seguenti modalità :
- tramite il portale dedicato al Reddito di Cittadinanza, accessibile con le credenziali SPID di secondo livello;
- presso un Ufficio postale, attraverso il Modulo SR180 in formato cartaceo;
- rivolgendosi a un CAF/ Patronato.
La richiesta, inoltre, va inviata dal sesto giorno fino all’ultimo di ciascun mese, per poter ottenere la prestazione nel mese successivo.
È opportuno sottolineare, infine, che bisogna assolutamente comunicare ogni cambiamento verificatosi in seguito alla presentazione della domanda, soprattutto quelli relativi ai requisiti richiesti per l’accesso. Ad esempio, le variazioni che riguardano il patrimonio immobiliare e mobiliare o l’ISEE dei componenti del nucleo familiare.