Chi vorrebbe sfruttare il bonus mobili per l’acquisto della cucina, deve tener conto che non tutti gli interventi sull’immobile possono essere qualificati come ‘ristrutturazione’.
Scatta l’agevolazione in caso di sostituzione degli infissi, sostituzione delle piastrelle del pavimento di sala e cucina e spostamento di uno scarico di quest’ultimo ambiente?
Le detrazioni fiscali dell’edilizia comportano una serie di questioni pratiche che meritano certamente di essere affrontate e risolte.
Una di queste, di cui ci occuperemo nel corso di questo articolo, attiene al bonus mobili e alle opere di sostituzione pavimento e spostamento scarico. Con questo genere di lavori, è possibile accedere alla citata agevolazione oppure no? Ebbene, lo vedremo di seguito, ricapitolando anche come funziona il bonus mobili e, dunque, come fare ad usufruirne.
Anticipiamo peraltro che i bonus edilizi hanno ricevuto una sostanziale conferma per il 2023, e non ci riferiamo solo al Superbonus – che sarà riveduto e corretto – ma anche e soprattutto a ciò che qui interessa, ovvero bonus mobili e connesse ristrutturazioni. I dettagli.
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Bonus mobili: che cos’è in breve
Prima di affrontare il quesito accennato in apertura, ricapitoliamo in breve i tratti caratteristici del bonus mobili. Si tratta fondamentalmente di una detrazione Irpef valevole su mobili e grandi elettrodomestici, mirati a costituire arredo di un immobile che sia fatto oggetto di opere di ristrutturazione.
Questa detrazione va calcolata sull’ammontare massimo 10.000 € per l’anno in corso e di 5.000 € per gli anni 2023 e 2024, includendo le possibili spese di trasporto e le spese di montaggio. Ancora, il bonus mobili deve essere suddiviso in 10 quote annuali di identico ammontare. Il pagamento dei mobili ed elettrodomestici va compiuto con bonifico o con bancomat o carta di credito, vale a dire nel pieno rispetto delle regole di tracciabilità dei pagamenti. Per poter accedere a questo beneficio, l’interessato non può invece pagare con denaro contante, assegni bancari o differenti mezzi di pagamento rispetto a quelli sopra elencati.
In particolare, beneficiari di questa detrazione fiscale sono coloro che:
- comprano entro il 31 dicembre del 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non al di sotto della classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori);
- hanno compiuto interventi di ristrutturazione edilizia dal primo gennaio dell’anno anteriore a quello dell’acquisto dei beni.
Rimarchiamo che l’agevolazione a partire dal prossimo anno sarà ridimensionata notevolmente, in quanto il tetto di spesa ammesso cala da 10mila a 5mila euro. Non è finita qui: il bonus mobili potrà essere infatti sfruttato una sola volta per immobile, per opere che sono svolte nell’anno in corso o in quello anteriore all’acquisto. Le opere, inoltre, debbono essere qualificate come di manutenzione straordinaria. E proprio questo fattore ci aiuterà a risolvere il quesito pratico degno di nota, che abbiamo accennato all’inizio.
Bonus mobili: vale o no? La soluzione ad un quesito concreto
Il quesito che affrontiamo ha un indubbio rilievo pratico ed attiene alla situazione di chi intenderebbe usufruire del bonus mobili per l’acquisto di una cucina. Il punto specifico che qui vogliamo considerare, attiene agli interventi edili da realizzare, ovvero la sostituzione degli infissi, la sostituzione delle piastrelle del pavimento di sala e cucina e lo spostamento dello scarico della cucina. Si tratta di opere molto comuni e in relazione alle quali è opportuno domandarsi se le loro caratteristiche sono sufficienti a rientrare nella categoria della cd. “ristrutturazione” – con la conseguenza dell’accesso al bonus mobili.
Ebbene, sgomberiamo il campo da possibili dubbi: come accennato poco sopra, le opere che fanno scattare l’accesso al bonus mobili debbono essere lavori di manutenzione straordinaria, in caso contrario la detrazione fiscale per ristrutturazione non vale. In particolare, non è sufficiente cambiare e sistemare un pavimento o spostare uno scarico per poter far rientrare l’intervento nel campo delle opere di manutenzione straordinaria. Ciò perché, su questo piano, fanno testo le regole dettate dalla circolare n. 57 del 1998 dall’allora Ministro delle Finanze. Era l’epoca del varo della detrazione per ristrutturazione.
La circolare ha fatto chiarezza su questa materia, classificando tra gli interventi di manutenzione ordinaria quelli che attengono alle opere di rinnovo o di sostituzione di elementi di finitura degli immobili, ma anche tutte le opere necessarie per conservare in efficienza gli impianti tecnologici. Peculiarità della manutenzione ordinaria di fatto è la realizzazione di opere che consistono nella riparazione e sistemazione di quanto esistente. Tra esse, abbiamo appunto la sostituzione integrale o parziale di pavimenti e la riparazione degli impianti.
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No al bonus mobili per l’acquisto della cucina
Le attività di manutenzione straordinaria attengono ad interventi di ambito edilizia ed impiantistico, mirati ad adeguare all’uso corrente la struttura e le distinte unità immobiliari. In questi casi l’immobile viene sostanzialmente innovato, e non soltanto sostituito in alcune sue componenti, come invece nel quesito accennato.
Pertanto, interventi edili come la sostituzione degli infissi, la sostituzione delle piastrelle del pavimento di sala e cucina e lo spostamento di uno scarico della cucina non permettono di sfruttare l’agevolazione del bonus mobili, perché fanno parte indubbiamente delle opere di manutenzione ordinaria, non comportando alcuna effettiva ‘innovazione’ ma piuttosto essendo opere di mera sostituzione dell’esistente.
Concludendo, ciò dunque non è sufficiente per includere dette opere nel quadro delle ristrutturazioni, e perciò non vi sono in questi casi i requisiti d’accesso al bonus mobili.