Comodato d’uso gratuito e IMU: ecco cosa c’è da sapere sulle agevolazioni previste e i requisiti da soddisfare.
Per chi decide di dare in comodato d’uso gratuito a un familiare un immobile, c’è la possibilità di usufruire di uno sconto del 50% dell’Imposta municipale unica, secondo quanto contenuto nella legge 160/2019. Bisogna però rispettare alcune regole. Innanzitutto il contratto deve essere regolarmente registrato e stipulato tra parenti in linea retta entro il primo grado, quindi tra genitori e figli.
Inoltre devono essere presenti ulteriori condizioni che riguardano sia il comodatario, ossia colui che dà in comodato d’uso l’immobile, che il comodante, cioè chi lo riceve.
Comodato d’uso gratuito e riduzione IMU: il quesito
Un nostro lettore ha inviato in redazione il seguente quesito: “Buongiorno, io e mia moglie viviamo in una casa in affitto e siamo proprietari di un appartamento di case popolari che abbiamo dato in comodato d’uso a mio figlio. Chiedo: benché noi viviamo in una casa in affitto dello stesso comune lo dobbiamo pagare lo stesso l’IMU? Grazie.”
IMU ridotta per comodato d’uso gratuito: come ottenere lo sconto sull’imposta
Chi paga l’IMU in caso di comodato d’uso gratuito
L’IMU, che spetta al comodatario versare al comune in cui è situato l’immobile, viene ridotta del 50% se, oltre a quanto già evidenziato:
- l’immobile viene usato dal comodatario come abitazione principale e non rientra tra le categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9);
- il comodante possiede un solo immobile in Italia oltre alla casa principale;
- il comodante ha residenza e dimora abituale nello stesso comune della casa concessa in comodato d’uso gratuito.
Il contratto deve essere regolare, mentre non è più obbligatorio l’invio della dichiarazione per la riduzione dell’IMU, dato che i presupposti per beneficiarne risultano già noti al comune.
Quando non c’è riduzione al 50% dell’IMU
L’agevolazione IMU, invece, non può essere concessa nei seguenti casi:
- se il comodato d’uso è per un’abitazione di lusso;
- nel caso in cui si possiedono tre o più immobili a uso abitativo;
- se la residenza è in un comune, mentre la seconda casa in un altro;
- se prima e seconda casa sono situate in due comuni differenti;
- quando si è proprietari di immobili residenti all’estero;
- l’immobile concesso in comodato d’uso gratuito non è l’abitazione principale dal comodatario;
- se il contratto di comodato d’uso è stipulato tra nonni e nipoti.
È necessario fare quindi attenzione a tutti i dettagli riguardanti il comodato d’uso gratuito.
Comodato d’uso gratuito e IMU su unico immobile di proprietà
Ai fini IMU si definisce ‘prima casa’ se il proprietario ne ha la piena disponibilità e quindi anche la residenza. Un contratto di comodato d’uso però ne limita l’utilizzo, per cui non può essere considerata come tale, che è anche il caso descritto dal lettore. Quindi, nonostante sia l’unico immobile di proprietà e lui paghi l’affitto, l’IMU è comunque dovuta. Può però pagarla in forma ridotta al 50% nel caso vengano soddisfatti tutti i requisiti previsti dalla legge.
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