Ancora una volta, WhatsApp è stata presa di mira per un inganno costruito ad hoc e che ha messo in ginocchio molti utenti.
Di fatti, possiamo ammettere che non è la prima volta in cui WhatsApp viene utilizzata come strumento per raggirare le persone. Solo che, in questa circostanza, i criminali hanno approfittato di un momento molto caotico.
Ormai, possiamo dirlo con tutta franchezza, siamo costretti a convivere con ogni tipologia di truffa. Il classico metodo non esiste più ed ha ceduto il passo alle menti geniali del male appartenenti al mondo del digitale e della tecnologia. Se prima qualcuno ci aspettava all’uscita della banca, per rubarci tutto ciò che avevamo prelevato, adesso basta un click ed il gioco è fatto. Spacciandosi per qualche ente bancario o simili, è facile abbordare le persone e portarle a fidarsi del mittente sconosciuto.
Nonostante il mondo del web faccia, ormai, parte della nostra quotidianità, non ancora siamo in grado di difenderci del tutto. Un problema del genere si genera perché non siamo capaci di distinguere cosa sia autentico da cosa, invece, non lo è. E, dobbiamo ammetterlo, è anche internet che, con la sua granularità, ha reso tutto molto più difficile. Questo vuol dire che possiamo davvero trovare di tutto in questo universo infinito, senza un filtro che in grado di aiutarci.
Insomma, dobbiamo essere noi bravi a non farci raggirare, ma non sempre è così facile. Tuttavia, è possibile, almeno, tutelare i minori, tenendoli sott’occhio grazie ad un’app a pagamento, la quale, però, è ricca di strumenti e facile da usare. Oppure, restando in tema WhatsApp, è da poco circolata la notizia della possibilità di creare un proprio avatar sulla piattaforma! Ora, però, concentriamoci sull’ultimo inganno che ha visto come protagonista proprio l’applicazione verde.
L’inganno di WhatsApp, un messaggio sospetto che ha colto di sorpresa tutti
Facciamo un passo indietro, precisamente a circa un mese fa. Nel mese di novembre, infatti, in molti hanno avuto l’occasione di sfruttare la settimana del Black Friday per fare acquisti a più non posso. Di questo non solo ne ha beneficiato il mondo della tecnologia, ma anche dell’abbigliamento e della cosmetica.
Insomma, ogni commerciante, piccolo o grosso che sia, ha deciso di andare incontro ai consumatori e di aiutarli negli acquisti. È normale, dunque, che in una situazione così caotica, non si capisca più nulla. Sconti di qua, sconti di là, prezzi abbassati, offerte da non lasciarsi scappare. Dunque, le persone si sono viste bombardate da una moltitudine di occasioni da non lasciarsi sfuggire.
E queste occasioni non erano solo fisiche, ma arrivavano agli stessi tramite il PC oppure il cellulare, e più nello specifico, tramite WhatsApp. L’ultimo inganno ideato da questi geni del male aveva come protagonista un messaggio molto chiaro che parlava di alcuni buoni Amazon su molti prodotti. Ovviamente, però, per poterli attivare, bisognare riportare i propri dati personali sul sito creato appositamente da tali criminali.
Dopo aver fatto questo, cosa succedeva? Come in molti avranno capito, non solo non esisteva alcun buono, ma le proprie carte di credito diventano rosse. Questo voleva dire che i criminali erano riusciti nel loro intento: rubare tutti i soldi delle loro vittime.
Cosa è successo dopo?
Per fortuna, ad un certo punto, i creatori di un simile inganno, hanno visto il loro piano andare a rotoli grazie ad un blocco voluto da WhatsApp. L’applicazione, infatti, ha messo la parola fine a questo progetto diabolico a seguito di una serie di segnalazioni da parte degli utenti. L’app ha bloccato i numeri di telefono truffatori i quali altri non erano che dei bot.
Nonostante un simile epilogo, ciò non vuol dire che sia finita qui: il mondo del digitale potrà sempre essere usato da menti malvagie per fare vittime su vittime. In un certo senso, però, possiamo difenderci anche se non siamo geni della tecnologia. L’unica cosa da fare in questi casi è essere scettici e non inserire mai e poi mai i propri dati personali.
Le banche, o altri enti, se vogliono contattarci, lo fanno tramite mail e non chiederanno mai le nostre credenziali, perché le hanno già. Per quanto riguarda, poi, le occasioni, di certo non sono loro a trovare noi! Al contrario, il consumatore, navigando per il web o girando fisicamente per negozi, potrà venire a conoscenza di simili occasioni. E, infine, nel primo caso, non verrà mai chiesta una password o un ID di qualche carta di credito.