Qual è il periodo massimo di malattia per dipendenti pubblici, oltre il quale si potrebbe essere licenziati: vediamo cosa dice la legge.
Innanzitutto occorre sottolineare che i lavoratori, sia del settore privato che pubblico, non possono essere licenziati a causa dell’assenza per malattia prima che sia passato un determinato lasso di tempo (chiamato ‘periodo di comporto’), stabilito dal CCNL di riferimento. Conservano inoltre il diritto alla retribuzione, il cui importo però può variare a seconda dei giorni trascorsi; e le assenze vanno conteggiate ai fini dell’anzianità di servizio.
Se la malattia viene richiesta per una patologia oncologica, sono previste ulteriori agevolazioni.
Periodo massimo malattia dipendenti pubblici: il quesito
Una nostra lettrice ha inviato il seguente quesito: “Buongiorno, lavoro in un Ente pubblico (Municipio). Sono stata operata ad un carcinoma maligno invasivo, faccio la chemioterapia (avevo le metastasi, grazie al cielo, sono state asportate con l’intervento). Quanto tempo posso stare a casa retribuita. Ho chiesto, non ho avuto risposta. Grazie di vero cuore.”
Malattia dipendenti pubblici, come funziona
Il periodo massimo di malattia per i dipendenti della pubblica amministrazione è di 18 mesi. In realtà può anche essere rinnovato per ulteriori 18 ma, al contrario dei primi, sono non frazionabili e corrispondono a un’aspettativa non retribuita.
Lo stipendio viene così corrisposto:
- 100% per primi nove mesi di assenza, esclusi compensi accessori e indennità per i primi 10 giorni);
- 90% nei tre mesi successivi;
- 50% per ulteriori sei mesi.
Quando non si applica la riduzione dello stipendio
Ci sono però dei casi in cui le riduzioni della retribuzione non si applicano e percepirai, quindi, l’intero stipendio:
- in caso di ricovero in ospedale per almeno 24 ore;
- se le assenze sono dovute a un infortunio sul lavoro, riconosciuto dall’INAIL, oppure dipendono da una causa di servizio;
- qualora l’assenza sia causata da patologie gravi che necessitano di terapie salvavita oppure da effetti collaterali di: chemioterapia, trattamento dell’infezione da Hiv / Aids oppure emodialisi;
- se si è ricoverati presso il proprio domicilio o in una struttura sanitaria, secondo quanto certificato dalla ASL;
- se le assenze sono dovute alle visite specialistiche per patologie che richiedono il trattamento salvavita.
Ovviamente è necessario farsi certificare il motivo della malattia e dell’assenza da un ufficio medico legale ASL oppure da strutture accreditate della pubblica amministrazione.
Malattia per malati oncologici nella PA
In alcuni casi i giorni di assenza per sottoporsi alle cure possono essere esclusi dal computo dei giorni di assenza per malattia. Per seguire le terapie salvavita è inoltre prevista l’esclusione dall’obbligo delle fasce orarie di reperibilità per la possibile visita fiscale. Se dalla patologia oncologica dovesse derivare il riconoscimento di un handicap grave ai sensi della legge 104/92 articolo 3 comma 3, allora si avrebbe diritto a usufruire dei tre giorni di permesso mensili, frazionabili anche in ore. I familiari possono anche ottenere, oltre ai permessi retribuiti, anche il congedo straordinario di due anni secondo un preciso ordine di priorità.
Qualora venga riconosciuta un’invalidità civile con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%, è possibile beneficiare di un congedo per cure di 30 giorni.
Periodo massimo di malattia per dipendente pubblico
In risposta al quesito della lettrice, secondo quanto previsto dal contratto, il periodo di malattia non può superare i 18 mesi. Possono essere aggiunti altri 18 mesi, ma sarebbero non retribuiti. Per calcolare il periodo di comporto devono essere presi in considerazione non solo le nuove assenze per malattia, ma anche quelle dei tre anni precedenti. Se in un determinato anno non ci sono state assenze, allora deve essere considerato quello ancora prima.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.