Dicembre e gennaio portano con sé alcune spese che coinvolgono la maggior parte degli automobilisti; si tratta dell’imposta di bollo in scadenza nel 2022 nonché a gennaio 2023.
Senza troppi pensieri siamo soliti assecondare un’imposta sul reddito in relazione al possesso dell’auto. C’è tuttavia chi si domanda se sia veramente necessario pagarla e se esista un’alternativa per evitare il bollo auto.
Chi è proprietario di un’automobile si trova vicino all’ennesima scadenza del bollo auto; quando si paga?
Se la scadenza è a novembre 2022, il bollo auto dovrà essere pagato nel periodo compreso tra il 1° e il 31 dicembre 2022. Diversamente se il bollo auto scade a dicembre 2022, dovrà essere pagato nel periodo compreso tra il 1° e il 31 gennaio 2023.
Dove pagare il bollo auto?
Tra gli intermediari a cui è possibile rivolgersi per pagare il bollo auto ci sono:
Poste Italiane, sia online che allo sportello; delegazione ACI anche online con il servizio Bollonet; infine, i punti vendita Lottomatica e Mooney, nonché tutte le Agenzia di pratiche auto autorizzate sul territorio.
L’imposta del bollo auto viene pagata da tutti i proprietari di auto o possessori di veicoli a motore ma ci sono diversi modi per non pagarlo. Il primo di tutti è la prescrizione; il bollo auto cade in prescrizione dopo tre anni.
Ciò vuol dire che se entro questo lasso di tempo che inizia dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello della scadenza, non si riceve alcuna notifica da parte del fisco, il pagamento di quell’imposta non può essere più richiesto. Diversamente se si viene notificati e si continua a non pagare si rischiano oltre l’accumulo di sanzioni anche il fermo dell’auto.
Condono fiscale bollo auto in Legge di Bilancio 2023
Il secondo di questi è l’introduzione del condono fiscale in Legge di Bilancio 2023. Questa prevede due possibilità: lo saldo e stralcio immediato dei debiti fino a 1000 euro oppure la Rottamazione quater.
Nel primo caso si tratta della cancellazione d’ufficio dei debiti relativi al mancato pagamento del bollo auto. Se la cartella esattoriale è stata notificata all’Agenzia delle Entrate il debito del contribuente viene stralciato d’ufficio. Diversamente la Regione può non avere affidato il mandato all’Agenzia delle Entrate; in questo caso la cartella esattoriale dell’automobilista contenente gli estremi dei mancati pagamenti comprese eventuali sanzioni, è ancora di competenza della Regione e quindi ad essa dovuta.
L’altra questione ruota sul periodo in cui sono stati contratti i debiti con il fisco. La Rottamazione quater riguarda le cartelle di pagamento prima e dopo il 2015. Nel primo caso come già detto, i debiti da 1000 euro compresi gli interessi e le sanzioni, occorsi dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023.
Nel secondo caso, per debiti di bolli auto non pagati dal primo gennaio 2016 al 30 giugno 2022, c’è la possibilità di uno sconto su sanzioni o interessi e una rateizzazione del pagamento fino a circa 5 anni per un massimo di 18 rate.
Con un piano di versamento a rate i pagamenti avranno cadenza trimestrale e dovranno essere effettuati entro 4 date precise, ovvero:
- 28 febbraio – 31 maggio – 31 luglio – 30 novembre.
Con un piano di 18 rate, l’ultima rata va versata entro il 30 novembre 2027.
Imposta di bollo non pagata e fermo amministrativo dell’auto
Per chi ha un’auto in fermo amministrativo lo sblocco avviene in automatico senza presentare alcuna domanda. L’Agenzia delle Entrate provvede alla cessazione del fermo amministrativo una volta saldato completamente il debito; ciò significa che se l’Agenzia delle Entrate fa rientrare il vostro caso nelle agevolazioni dovute alla rottamazione, il fermo è sospeso con l’annullamento d’ufficio o in alternativa, dopo il pagamento della prima rata in caso di cifre superiori ai mille euro o successive alla data in cui vale la prescrizione. In questo secondo caso il blocco auto è sospeso ma cade in modo definitivo solo al pagamento dell’ultima rata.
Ci sono altri casi in cui si può non pagare il bollo auto? La risposta è si ma concerne persone intestatarie di un’auto con disabilità o da loro familiari che li hanno fiscalmente a carico. I veicoli intestati devono rientrare entro limiti di cilindrata pari a:
- 2.000 centimetri cubici per le auto con motore a benzina;
- 2.800 centimetri cubici per quelle diesel o ibrido;
- 150 kW con un motore elettrico.