Anche i preti hanno una loro entrata come tutte le altre cariche religiose. I guadagni, però, sono destinati a variare in base ai ruoli.
Si può dire che questa è una delle tante domande che molte persone si fanno, ma a cui nessuno riesce a dare una risposta. Per questo motivo, ci penseremo noi!
In molti hanno una visione quasi sacra del prete, come una sorta di figura che è destinata a vivere nella povertà e nella preghiera. Sicuramente, hanno abbracciato totalmente il secondo aspetto, mentre, per quanto riguarda il primo, non bisogna fare confusione con la figura di San Francesco! Infatti, possiamo dire che le cose, tutto sommato, non sono poi così cambiate. Per quanto si possa immaginare i preti vivere una vita molto misera, è dall’origine della fondazione della Chiesa che i religiosi di professione percepiscono dei compensi. E di questo la storia ce ne ha parlato ampiamente!
Dunque, anche se fa un po’ strano vedere un prete con il cellulare come il nostro, oppure che guida un auto, non dobbiamo meravigliarci più di tanto. Possiamo dire che gli stessi sono esenti anche da alcune tasse e imposte e che, dunque, non se la passano così male. Ad esempio, scherzando nella trasmissione di “Verissimo”, l’ex suor Cristina, nel raccontare il suo viaggio che l’ha portata fino alla scelta finale, ha confessato di aver paura di “finire sotto i ponti”. Insomma, questa frase ci fa capire che, al contrario, gli ecclesiastici non sono affatto abbandonati a se stessi.
Ma prima di scoprire quali sono i compensi di tali figure, diamo un’occhiata a due offerte di lavoro. La prima arriva direttamente da Padova ed ha lo scopo di assumere nuovi dipendenti presso l’Università della città. La seconda, invece, giunge dall’Emilia Romagna dove è stato indetto un concorso pubblico per 27 possibili collaboratori professionali sanitari. Detto questo, concentriamoci sul focus del nostro articolo.
Quanto guadagnano i preti e altre figure legate alla Chiesa?
Iniziamo proprio da questa figura: un prete guadagna all’incirca 1.000 euro al mese. Si arriva a 1.200 per i parroci che si occupano di una parrocchia e 3.000, addirittura, per i vescovi. Un arcivescovo al mese può guadagnare anche tra i 3.000 e i 4.000 euro, mentre un cardinale arriva a 5.000 euro. A quest’ultimo, inoltre, spetta anche un bonus e altri benefici per le attività politiche che svolge all’interno del Vaticano.
Ovviamente, leggendo delle cifre così alte, qualcuno potrebbe pensare che il Papa possa guadagnarne il triplo. In realtà, questo dipendo molto dalle volontà del pontefice. Ad esempio, Papa Francesco ha deciso di non percepire alcuno stipendio, anche se ciò non toglie che possa prelevare qualche soldo dall’Obolo di San Pietro.
Questo altro non è che un fondo che si occupa di raccogliere le donazioni. Diverso, invece, è stato il discorso per il papa che l’ha preceduto, ovvero Benedetto XXVI, il quale guadagnava la bellezza di 2.500 euro al mese.
Differente è il discorso per i frati e per le suore. Questi non guadagnano chissà che cosa, ma percepiscono qualche somma in base alle attività per cui si prestano a favore della Diocesi di appartenenza.
Da dove arrivano i soldi?
Possiamo dire che le somme poco prima elencate derivano da tre enti differenti. Il primo è l’otto per mille, il secondo sono le donazioni e il terzo sono i titoli. Sicuramente, è bene spiegare quest’ultimo aspetto. Se, ad esempio, un prete è anche insegnante, percepirà anche lo stesso stipendio di un professore di italiano.
Ma non è finita qui: i preti e tutti gli altri possono anche avere i contributi per la pensione. Chi si occupa di erogarli è direttamente l’INPS tramite il fondo pensionistico dedicato al Clero. Per quanto riguarda i contributi previdenziali, questi sono versati dall’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero e dalla Conferenza Episcopale Italiana.