Il Vaccino contro l’HIV sta per essere testato sui primi soggetti. L’invenzione della tecnologia a mRNA ha portato anche a questo traguardo.
Dopo decenni in cui si era cercato invano di trovare un vaccino efficace contro l’HIV, sembra che la soluzione stia arrivando. Ecco come funziona il prodotto ideato da Moderna.
L’avvento del Covid ha portato molti scombussolamenti a tutti i livelli: sanitari, sociali, politici ed economici. E, come ha detto anche la nota virologa Ilaria Capua, anche cambiamenti nel comparto della Ricerca Scientifica.
Perché da quando è stato inventato il primo vaccino a mRNA, quello per il Covid, è come se si fossero aperte le “Porte del Paradiso” per le cure ai mali peggiori. In pochissimo tempo gli scienziati hanno sfruttato questa tecnologia innovativa per ideare vaccini contro l’Alzheimer, contro il Cancro, contro le malattie più rare e terribili che affliggono i popoli di tutto il mondo.
Non poteva mancare, dunque, anche la speranza per i malati di AIDS, o meglio, la speranza di non infettarsi mai con l’HIV, il virus che poi scatena l’immunodeficienza letale. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa sta per accadere a breve e quando il nuovo vaccino sarà pronto.
Arriva il Vaccino contro HIV, l’annuncio di Moderna: partiti i primi test
Tutti conosciamo l’azienda farmaceutica Moderna, che è tra quelle che ha messo a disposizione il vaccino contro il Covid. Forse non tutti conoscono invece IAVI, l’International Aids Vaccine Initiative: si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro che da anni si occupa di trovare una soluzione alla malattia. Le due realtà hanno collaborato e oggi Moderna annuncia con soddisfazione l’avvio dei test per il nuovo vaccino contro l’HIV.
Ad oggi per curare gli infetti che hanno sviluppato la malattia esistono dei farmaci che ne rallentano il decorso. Non c’è una cura definitiva, anche se nel corso degli ultimi tempi le terapie sono molto migliorate e permettono una vita più lunga e in salute rispetto ai decenni scorsi.
Il funzionamento del vaccino ideato da Moderna sembra molto simile alla terapia ideata per combattere il Covid. Non una iniezione, ma diverse dosi e poi booster e richiami. È proprio in questo modo, infatti, che cominceranno i test sui primi soggetti.
Verranno coinvolti 56 volontari adulti, che non hanno la malattia e sono sieronegativi. Di questi, 48 riceveranno 1 o 2 dosi di vaccino a mRNA mentre 32 il booster e ai restanti 8 verrà iniettato solamente il richiamo. Nei sei mesi successivi gli scienziati valuteranno la risposta immunitaria dei pazienti e ovviamente controlleranno il loro stato di salute.
Dunque non un vaccino vero e proprio, come in fondo non lo è quello per il Covid, ma una terapia. Il concetto, per semplificare, è che il siero vada a stimolare le difese immunitarie verso un preciso obiettivo. La speranza, come afferma anche Stefano Vella, dell’Università Cattolica di Roma, è quella di non far prendere la forma grave della malattia. Che già sarebbe un enorme successo, visti i morti che l’AIDS fa ogni anno nel mondo soprattutto in Africa.
L’HIV, come sappiamo, è un virus molto diverso dal Covid, e riesce ad infettare molto velocemente le cellule: per questo trovare un vaccino efficace e definitivo è molto difficile. La terapia ideata da Moderna è probabilmente solo il primo passo verso una soluzione definitiva, e sicuramente arriveranno miglioramenti e aggiustamenti.
Si può fare molto, ancora e a prescindere, a livello di prevenzione. Per proteggersi dall’HIV e da altre malattie sessualmente trasmissibili, sono ancora efficaci l’uso del preservativo e le analisi anonime che chiunque può fare per sapere se ha contratto l’infezione.