Posti letto pieni in Ospedale, nessuno spazio rimasto per i malati Covid. E un’anziana malata è dovuta stare due giorni chiusa in ambulanza.
È ciò che è successo nei pressi dell’ospedale di Mercato San Severino, che si trova in provincia di Salerno.
Una triste notizia ci arriva dall’ospedale in questione, dove a causa di mancanza di posti letto una donna non ha ricevuto le cure adeguate. Siamo in un momento di “caos” per gli ospedali, sovraffollati come non mai da casi di Covid e influenza stagionale insieme.
La denuncia dei fatti arriva dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”, che attraverso i Social ha raccontato l’accaduto. Ma non solo: è proprio grazie all’appello lanciato dall’Associazione che la donna ha potuto – anche se dopo 2 giorni – ricevere le cure idonee.
Covid, ‘posti letto pieni’: cos’è successo davanti all’ospedale
Una donna di 85 anni, cardiopatica e positiva al Covid è stata prelevata dalla casa di cura dove risiede, poiché sola e senza parenti. La paziente attendeva di ricevere le cure di cui avevano bisogno ma una volta arrivata all’ospedale in Ambulanza è successo qualcosa di incredibile. Il rifiuto al ricovero. I posti letto del reparto Covid erano pieni, ma la realtà è che in quell’ospedale ce ne sono solo 2.
La donna ha dovuto attendere che si liberasse un posto poiché, positiva al Covid, non ha potuto ricevere assistenza negli altri reparti. Per ben 2 giorni ha vissuto chiusa dentro all’ambulanza, in condizioni di disagio fisico e psicologico che possiamo ben immaginare. Gli operatori del 118 hanno dato tutto il supporto possibile, alternandosi coi turni. Ma la donna ha dovuto riposare, mangiare ed espletare i suoi bisogni all’interno del vano dell’Ambulanza.
“Nessuno Tocchi Ippocrate” nasce come comitato per la difesa degli operatori del 118, che spesso e volentieri vengono aggrediti per ipotetici mancati servizi. In questo caso però, ha contribuito a salvare la vita di una paziente. Dopo due lunghissimi giorni la donna è stata presa in carico dall’ospedale di Salerno.
Il duro lavoro degli operatori e la crisi che aleggia intorno alla Sanità Pubblica
Ciò che sta accadendo – compreso quest’increscioso episodio – ha un’origine già nota a tutti gli attori protagonisti, ovvero medici, infermieri e Governo. I continui tagli alla Sanità, la malagestione del Covid e delle regole assurde ancora in vigore nonostante la pandemia sia finita da un po’. I medici sono allo stremo, mancano strutture e operatori adeguatamente formati, e le persone non hanno accesso alle cure.
Proprio in questi giorni, a Roma, i medici hanno manifestato tutta la loro disperazione e hanno chiesto al Ministro Schillaci un incontro. In uno dei tanti interventi il presidente della F.n.o.m.c.e.o, (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) ha dichiarato quanto segue.
“Il disagio dei medici è trasversale alla professione: turni infiniti, carenza di organici, burocrazia soffocante, scarso riconoscimento sociale ed economico, aggressioni e incidenti sul lavoro rendono impossibile dedicarsi ai pazienti con la dovuta serenità.”
Ricordiamo anche l’appello lanciato dai medici della Federazione CIMO-FESMED: manca il personale, mancano 10 mila medici, mancano fondi per ripristinare un Servizio Sanitario Pubblico ridotto a brandelli dai continui tagli alle spese.
Purtroppo il Covid non ha fatto che peggiorare una situazione che non era certo rosea, e che adesso è arrivata al limite.