La Disability Card è nata come strumento atto ad aiutare i relativi titolari e a semplificarne la vita quotidiana, ma secondo le testimonianze di molti l’utilizzo pratico è stato difficoltoso, se non addirittura impossibile.
La Disability Card era stata introdotta qualche tempo fa per favorire ed agevolare le persone con un handicap accertato, ma non avrebbe contribuito effettivamente ad un miglioramento della vita quotidiana di chi ne è titolare.
Anzi si sono avute nel corso del tempo varie testimonianze, che chiarirebbero la bocciatura dello strumento. Proprio così: detta Carta si sarebbe rivelata in molti casi inutile e, se è vero che nelle intenzioni di chi l’ha immaginata avrebbe dovuto rendere un po’ più semplici le incombenze quotidiane per i possessori, di fatto i miglioramenti per tantissimi sono stati minimi. Cerchiamo allora di capire perché, dopo aver dato un’occhiata a che cos’è la Disability Card. I dettagli.
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Che cos’è la Disability Card in breve
Abbiamo accennato al fatto che la Carta europea della disabilità, detta Disability Card, non avrebbe conseguito i risultati sperati o attesi. Ma che cos’è esattamente? Ebbene, altro non è che una tessera, che consente di individuare i soggetti con disabilità e dar loro accesso agevolato a servizi e benefici, in un quadro di reciprocità delle prestazioni con gli altri paesi della UE.
La Disability Card è dunque un mezzo messo a disposizione dei soggetti con disabilità per facilitarli ad ottenere benefici, supporti e opportunità per la promozione dei loro diritti. La tessera consente infatti l’accesso a servizi gratuiti o a costo ribassato in campo di trasporti, cultura e tempo libero non soltanto in Italia, ma in tutta l’area UE.
Chiara finalità della Disability Card è favorire e contribuire alla integrale inclusione delle persone con handicap acclarato nella vita sociale delle comunità del continente. Ecco perché non vi sono dubbi a riguardo: la Carta in oggetto si inserisce tra le misure adottate su base volontaria dagli Stati membri UE, per il conseguimento di obiettivi strategici 2010-2020 in campo di disabilità.
La Disability Card è davvero un insuccesso? I ‘punti deboli’ sono più d’uno
Nell’era dei social network e della diffusa interazione tra utenti nel web, è molto facile scoprire quando un determinato servizio non funziona come dovrebbe. Ebbene, è il caso anche della Carta in oggetto: infatti in tema di Disability Card basta fare qualche ricerca su internet per scoprire che moltissimi tra i titolari hanno espresso il loro disappunto rispetto ad uno strumento che, anzitutto, non sempre è agevolmente conseguibile – pur avendone i requisiti. Ma non solo: la Carta si rivelerebbe soprattutto inutile per chi è riuscito ad averla, perché di fatto non comporterebbe alcun miglioramento tangibile nelle attività della vita quotidiana.
Insomma, oltre al fatto in sé della ‘trovata’, mirata a trasmettere alla collettività l’idea che il mondo delle istituzioni è realmente vicino ai cittadini con handicap, poco altro. Sul web si possono leggere i racconti di chi non ha ricevuto subito la carta, per lungaggini burocratiche e per un problema relativo alle foto, che sarebbero difficili da includere nella Disability Card. Ma c’è altresì chi ha dovuto attendere molto tempo per ottenerla ed anche chi ha chiesto chiarimenti e informazioni all’Istituto Poligrafico, con il risultato di non ottenerne e di aver ricevuto risposte sgarbate o comunque ben poco rispettose del rapporto di cortesia cittadino-istituzioni.
Il problema della percentuale di invalidità
C’è poi chi ha lamentato un altro tipo di problema. Una volta consegnata la Disability Card, il titolare – in più casi – ha scoperto che l’Inps non aveva ancora disposto l’aggiornamento del suo account. Pur dopo aver contattato l’istituto, la situazione non è stata risolta, ma il problema segnalato era tutt’altro che lieve.
Secondo l’Inps infatti la percentuale di invalidità era inferiore al 100% – quando invece era il contrario. Si tratta della percentuale che consente di accedere a tutti i benefici della legge 104. Insomma un errore ‘burocratico’ di cui sono stati i titolari della carta a farne le spese, se pensiamo che l’istituto di previdenza peraltro tenderebbe a non riconoscere le sentenze di omologa a favore dei cittadini disabili. L’aggiornamento della Disability Card si è dunque rivelato per molti impossibile.
Le difficoltà nell’utilizzo pratico della Disability Card sono oggettive
Poi c’è un altro problema, ed è relativo all’effettivo utilizzo della carta. Se è vero infatti che ad alcuni non è mai arrivata, mentre ad altri è stata consegnata dopo mesi, è anche vero che ci sono titolari che, quando l’hanno mostrata per usufruire di un certo servizio o agevolazione, hanno trovato persone impreparate o non intenzionate ad accettarne l’utilizzo.
Il punto è però anche che la carta, pur essendo valida in alcuni paesi europei tra cui il nostro, dovrebbe permettere l’accesso gratuito o a tariffe scontate per più beni o servizi (pubblici e privati). Ma così di fatto non si verifica sempre, perché c’è chi rifiuta l’uso della card oppure chi l’accetterebbe anche, ha però delle barriere architettoniche all’ingresso e che limitano il disabile in altro modo.