Palù annuncia: Pandemia Covid è finita, adesso è l’Influenza quella che uccide di più

Finalmente la pandemia Covid è finita e gli italiani possono tirare un sospiro di sollievo. O forse no: adesso l’influenza è più letale.

Sono le considerazioni, in sintesi, di Giorgio Palù, Presidente dell’AIFA nonché virologo. Ecco quali sono le prospettive che ci aspettano dal punto di vista sanitario.

Pandemia Covid è finita
InformazioneOggi

Tutti gli italiani attendevano dichiarazioni come questa da almeno 3 anni. La fine della pandemia, il ritorno ad una vita normale, mai più il terrore di morire o che a morire fossero i nostri cari.

In un certo senso è così, più o meno. Secondo gli esperti virologi e appunto anche Palù, ormai il Covid “fa danni meno di un’influenza” e dunque possiamo dormire sonni tranquilli.

Più o meno. Le dichiarazioni del Presidente dell’AIFA ci spiegano qual è la situazione, ovvero che del Covid non ce ne libereremo mai. Ma che grazie alla vaccinazione di massa è diventato meno pericoloso. Palù accosta il Covid a malattie come l’HIV e il Dengue, dicendo che ormai persistono a livello globale e non resta che fare una cosa: vaccinarsi.

Sempre riguardo alla vaccinazione, infatti, le indicazioni sono chiare: dovremo fare un richiamo anti Covid ogni anno, proprio come per l’influenza stagionale, e ciò a causa delle varianti.

Pandemia Covid è finita, adesso è l’Influenza quella che uccide di più

È ciò che si evince dalle interviste rilasciate dal Virologo a diversi quotidiani, come ad esempio La Repubblica.

Oggi il Covid ha una letalità solamente dello 0,045% rispetto all’1-2% del ceppo originario

L’influenza, quest’anno, “ha un’incidenza 5 volte superiore al Covid”: infatti le stime ci dicono che l’Australiana sta infettando 16 adulti e fino a 60 bambini sotto i 5 anni ogni 1000 abitanti.

Viene spontaneo chiedersi: ma allora siamo in emergenza sanitaria? Dovremo stare chiusi in casa come col Covid? Tornerà il Green Pass, e per entrare nei negozi dovremo fare il vaccino antinfluenzale?

Sembra che, fortunatamente, queste ipotesi non siano al vaglio, nonostante tutti gli esperti stiano lanciando allarmi sulla pericolosità dell’influenza.

Quest’anno “picchia duro” e le motivazioni principali sono due: una è che l’Australiana è di per sé una forma influenzale particolarmente aggressiva, e l’altra è che siamo sotto “debito immunitario”. Questo è stato causato dalle restrizioni, dall’uso di mascherine e dunque dal mancato contatto con i virus influenzali. I nostri anticorpi sono in sostanza meno “allenati”.

L’importanza della vaccinazione come arma contro le malattie

Sempre Palù ci ricorda che è solamente grazie al vaccino anti Covid che abbiamo sconfitto la sua letalità. Ad oggi i vaccini proteggono dalla malattia grave anche se non impediscono le infezioni e la trasmissione.

Le case farmaceutiche stanno mettendo in commercio i vaccini contro le varianti, e dunque la terapia è ancora consigliata. Anziani, immunodepressi e categorie a rischio devono fare la quarta e la quinta dose, mentre gli altri un richiamo annuale sia per il Covid che per l’influenza. E speriamo che a suon di vaccini queste brutte malattie stagionali non rappresentino più un pericolo per la vita.

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