Si pagheranno meno tasse nel 2023 su redditi finanziari: diminuisce il cuneo fiscale, la verità è questa

In manovra incoraggianti iniziative per riportare la fiducia tra investitori, contribuenti e Fisco. Si va verso una importante riduzione delle tasse sui redditi dei rendimenti finanziari.

Si tratta della fattispecie del Reddito da capitale e rendimenti finanziari che interessa tutti i cittadini che hanno effettuato investimenti su polizze, fondi comuni, ETF e simili.

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Redazione Informazioneoggi.it

Con il nuovo anno alle porte si incrementano gli sforzi per fare in modo che la nuova amministrazione riveda la pressione fiscale per un duplice vantaggio: ridare spazio agli investimenti e fare riemergere parte dell’evasione fiscale.

Si è tagliato il reddito di cittadinanza, alcune pensioni e servizi di welfare; contemporaneamente sono diminuite le tasse ai lavoratori autonomi e si concedono condoni a una parte di evasori difficilmente perseguibili.

È un impegno in grado di dare benefici sul breve ma anche sul lungo termine. L’obiettivo dell’esecutivo è recuperare circa 1,5 miliardi di euro complessivi. In questo caso lo sforzo cerca di avvicinare i cittadini al Fisco riducendo l’aliquota sui redditi da capitale dal 26 al 14%.

Riduzione dell’aliquota d’imposta sui redditi da capitale e sulle rendite finanziarie

L’importante riduzione dell’aliquota d’imposta sui redditi da capitale e sulle rendite finanziarie vale per quanti vorranno anticiparne il pagamento.

Quasi un dimezzamento che secondo quanto stabilito dal governo, rideterminerà a loro favore i valori dovuti al Fisco sull’acquisto di immobili o di partecipazioni ad Azioni o altri titoli sul mercato finanziario.

I beni interessati dalla rivalutazione devono essere posseduti al primo gennaio 2023. Il 30 giugno scade il termine entro cui effettuare il versamento in una sola soluzione o in 3 rate annuali con interessi al 3%. Un’agevolazione che finisce per coinvolgere tutte le categorie di titoli comprese le polizze assicurative sulla vita.

Le agevolazioni si estendono fino agli imprenditori che vorranno riportare in Italia gli utili realizzati all’estero. Per questi l’aliquota scende fino all’8%. Un incoraggiamento che sembra quasi eccessivo ma che non è relativo a infrazioni o evasione fiscale.

Una novità importante e un’occasione da non perdere in vista di un mutamento in tempi difficili che potrebbe durare a discrezione del nuovo Governo. L’agevolazione fiscale si applica non a tutto il patrimonio ma all’effettiva rendita finanziaria certificata al 30 giugno 2023.

La legge di bilancio, in attesa di approvazione, proroga quindi a questa data il pagamento delle plusvalenze con la nuova aliquota del 14%. Sarà utile a tutti i trader nonché grandi e piccoli investitori e risparmiatori che hanno visto ridurre notevolmente i profitti durante l’ultimo anno, tra i più difficili sui mercati finanziari.

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