Come funziona il fermo amministrativo e quali gli aspetti da sapere circa la sospensione, la cancellazione e come opporsi: alcuni aspetti in merito
Si tratta di un tema rilevante quello che si lega al fermo amministrativo, con diversi aspetti in merito da approfondire circa il come evitarlo: alcuni aspetti su sospensione, cancellazione e come opporsi.
Prima che sia apposto in modo definitivo, vi è sempre da parte dell’Agenzia delle Entrate, l‘invio di un preavviso di fermo amministrativo. Mediante quest’ultimo, l’Ente va ad intimare al soggetto il pagamento dei debiti fiscali. E ciò, entro un certo lasso di tempo, una scadenza.
Altrimenti, si andrà poi a prevedere al fermo del veicoli o altro bene. Possedere una automobile, una moto o altri bene con fermo amministrativo sta a significare che non è possibile impiegarlo, venderlo, distruggerlo.
Nel momento in cui un bene viene sottoposto a fermo, per così dire è come se non fosse più di proprietà del soggetto, sino al momento in cui sarà pagato il debito.
La circolazione con un veicolo con fermo amministrativo non è consentita e può portare ad una sanzione alta, sino a 7.953 euro. Nel momento in cui si riceve un debito fiscale e si rischia il fermo, occorre approfittare dell’atto di prevviso di fermo amministrativo. Con l’invio da parte dell’Ade.
Occorre provare a fare di tutto per regolarizzare la posizione di debito. Ciò, dal momento che non avrà luogo un ulteriore avviso. Nel momento in cui non si andrà ad assolvere al debito in seguito al preavviso, l’AdE iscriverà il fermo in assenza di altri avvertimenti.
In ottica fermo, vi è la possibilità di fare ricorso, ma occorrerà un avvocato che conosca nei dettagli la materia inerente tali casi.
Fermo amministrativo, sospensione, cancellazione: alcuni aspetti al riguardo
Tanti gli aspetti da approfondire quando in generale si parla di economia, come nel caso del 730 e le novità sul bollo auto: qui i dettagli.
Tornando però al punto in oggetto, il solo modo per l’eliminazione del fermo e relativa cancellazione riguarda il pagamento del debito insoluto. Nel momento in cui il soggetto non potesse pagarlo, in seguito all’invio del preavviso dall’Agente Riscossore, questi avrà modo di disporre il pignoramento dello stesso e venderlo all’asta.
Come spiega TheWam.net, il fermo amministrativo non si può emanare per tutti i tipi di debito, soltanto per quelli che vanno a superare gli ottocento euro di valore. Per quelli tra ottocento e mille, il sollecito – si legge – va inviato due volte. E nel dettaglio, viene spiegato, il primo sollecito centoventi giorni in seguito al primo preavviso di fermo inerente il fermo.
Per quanto riguarda la richiesta di cancellazione, questa va mandata al PRA, in virtù di una delegazione ACI. Ancora, è possibile far riferimento ad una agenzia di pratiche auto, tenendo però conto di commissione che andrà pagata.
Al fine della cancellazione, occorre la presentazione di documenti, quali sono il provvedimento di revoca/sospensione, emanato in seguito al pagamento del debito. Poi, il certificato di proprietà del veicolo, o Foglio Complementare.
La cancellazione del fermo amministrativo auto, mediante revoca sin dal 01.01.2020, in base alla nuova normativa, si notifica telematicamente dal Concessionario della Riscossione al Sistema Informativo del PRA.
Nel momento in cui il veicolo fosse strumentale, e dunque fosse necessario per il lavoro del soggetto, questi ha modo di poter far richiesta di sospensione. E ciò andando a dimostrare con specifica documentazione che il mezzo è necessario per il lavoro. E di riflesso per la sua sopravvivenza.
Durata fermo amministrativo
La relativa durata di tale elemento si lega al soggetto debitore. Nel momento in cui vi fosse il pagamento del debito, vi sarebbe la cancellazione della disposizione, da parte dell’Ente Riscossore mediante comunicazione mandata al Pubblico Registro.
E dunque questi potrebbe nuovamente disporre del mezzo. Nel momento in cui il soggetto non potesse pagare il debito in una solo soluzione, potrebbe chiederne la rateizzazione. In tal modo vi sarebbe la sospensione del fermo.
Il veicolo in fermo amministrativo deve restare fermo, non è possibile circolare su suolo pubblico. Qualora si violasse il divieto, il mezzo potrebbe esser oggetto di confisca e si andrebbe a pagare una sanzione pecuniaria.
Non vi è durata prestabilita del fermo, lo si può cancellare solo a seguito del pagamento del debito.
Come opporsi al fermo, è possibile?
Vi è modo di opporsi al fermo amministrativo? Sono in tanti che potrebbero porsi tale interrogativo. In primo luogo va specificato che l’eventuale violazione dello stesso si lega ad una sanzione pecuniaria fra 1.984 e 7.937 euro.
Al contempo, l’eventuale soggetto subirebbe anche sanzioni accessorie, revoca patente e confisca dei veicolo. La soluzione è dunque il pagamento del debito, con la revoca della disposizione che avviene col pagamento tanto a rate quanto in una sola soluzione.
Il soggetto che paga il debito deve mettersi in contatto col PRA e far richiesta di cancellazione e revoca del fermo. L’opposizione al fermo è permessa.
Quest’ultimo, analogamente ad altri provvedimenti esecutivi, dev’essere – spiega TheWam.net, proporzionale al debito insoluto. Qualora fosse di mille euro il debito, e un soggetto vedrebbe apposto il fermo a due veicoli, potrebbe opporsi per eccesso di potere e per manifesta sproporzione. Circa la tutela in merito al credito vantato.
Il giudice in tal caso potrebbe accogliere l’apposizione e potrebbe dichiarare illegittimo il fermo.
Questi, alcuni dettagli generali sul tema. Ad ogni modo è opportuno ed è bene che ognuno si informi sulla questione, approfondendo ed informandosi anche presso esperti della materia. Così da saperne maggiormente e chiarire eventuali dubbi.