È stata una settimana di tensione per le obbligazioni. Gli asset sono stati influenzati prima sull’inflazione Usa di novembre e poi dalle decisioni della Federal Reserve e della BCE sui tassi di interesse.
Ci sono titoli obbligazionari in grado di mostrare in modo più marcato quanto la situazione sia diventata un fattore di rischio sul lungo periodo.
Tra gli esempi più eclatanti di questa tendenza ci sono i bond a lunghissimo termine. Il ripiegamento delle quotazioni ha colpito anche l’obbligazione sovrana dell’Austria a 100 anni. Il Titolo con scadenza 30 giugno 2120 la scorsa settimana era arrivato ad una quotazione di 53,40 centesimi toccando a ottobre il suo minimo di 40,33 centesimi.
Il fenomeno preoccupante è dovuto non soltanto per i cali delle quotazioni attuali ma anche al fatto che non tutta la politica monetaria restrittiva è stata scontata sull’economia.
Oltre all’aumento dei tassi, il programma di acquisti di titoli di Stato della BCE sarà ridotto di 15 miliardi al mese. La nuova copertura sarà sufficiente appena per la metà dei titoli che giungono mensilmente a scadenza. Oltre a questo, la BCE ha pubblicato un nuovo set di proiezioni economiche annunciando anche la data per il quantitative tightening. La riduzione degli acquisti di obbligazioni inizierà a partire da marzo 2022, e sarà affiancata da ulteriori rialzi nei prossimi mesi.
Christine Lagarde: “i mercati stanno sottostimando la stretta monetaria”
Dopo le dichiarazioni da «falco» di Lagarde il FTSE Mib a Milano ha perso il 3,45%, cali simili e superiori al 3% si sono registrati anche a Parigi, Francoforte e Amsterdam. Il nostro Paese rimane quindi ancorato alla valutazione complessiva che gli investitori hanno nei confronti dell’eurozona.
Tra gli altri asset coinvolti ci sono le valute; la reazione sul Forex all’annuncio è stata inizialmente cauta, con EUR/USD leggermente in rialzo. Tuttavia, nella conferenza stampa la presidentessa ha dato il colpo di grazia alla cautela sui futures e derivati sull’euro sottolineando che “i mercati stanno sottostimando la stretta monetaria necessaria per riportare l’inflazione al suo target.” Questi commenti hanno portato Euro e bond europei in forte ribasso.
Il deterioramento delle condizioni generali di mercato, che ha colpito le obbligazioni devono essere tuttavia inserite in un contesto di lungo periodo. È importante rimanere preparati ma lasciare spazio anche che la propria strategia di investimento possa maturare in relazione ai rendimenti futuri. Per questo è importante prima di prendere qualsiasi decisione di investimento sulle obbligazioni seguire queste poche regole:
Quali regole seguire per evitare il rischio sulle obbligazioni?
Definire la propria tolleranza al rischio, mettendo in conto una perdita massima e una riduzione del profitto che si è in grado di tollerare nel corso del tempo.
Bisogna essere certi di non assumere troppi rischi in rapporto al rendimento che si prospetta di otterrebbe. Nei mercati obbligazionari ciò significa evitare di allungare la duration in un contesto di tassi d’interesse in rialzo. Questo è in grado di ridurre la sensibilità all’aumento dei tassi d’interesse, ottimizzando al contempo i rendimenti
Oltre a questo, è importante non lasciare che tutto il capitale dipenda dalle entrate di un solo investimento. È bene quindi diversificare le fonti di rendimento incrementando non solo la capacità di produrre un profitto finale ma anche di rimanere disciplinati senza subire l’eccessiva pressione psicologica.
A questo va affiancata l’importanza di evitare movimentazioni eccessive lasciando maturare i guadagni e limitando così il rischio e i costi di ingresso in nuove operazioni.