Chi paga di più la TARI, quali dettagli sulle tariffe e gli aspetti da sapere: ecco le città dove si paga di più e di meno, particolari a seguire
Quando si parla di TARI, la tassa sui rifiuti, si fa riferimento al tributo che si destina al finanziamento dei costi che si legano al servizio di raccolta smaltimento.
Quest’ultima è dovuta da parte di tutti coloro che posseggono o detengono, ad ogni titolo, locali oppure aree scoperte suscettibili circa la produzione dei rifiuti. Il suo arrivo risale al 2014, mediante la legge del ventisette dicembre 2013, numero 147.
Quest’ultima andò a sostituire le imposte precedenti inerenti la gestione dei rifiuti. È parte della IUC, l’imposta Unica Comunale, con l’IMU. Anche in tal caso, come in altri settori, vi sono state delle variazioni in tale periodo, in seguito all’aumento dei costi.
Vi è di anno in anno un rapporto stilato da parte di Cittadinanzattiva, ovverosia per chi non lo sapesse si tratta di un’organizzazione, la cui fondazione risale al 1978, che va a promuovere fra i diversi aspetti, la tutela dei diritti dei cittadini.
In base a tale rapporto, si appende che la TARI, da un punto di vista nazionale, è cresciuta del 2,3 per cento al confronto dell’anno scorso.
Quanto si paga la TARI, tariffe, in quale città costa di più e in quale di meno
Quando in generale si parla di temi che si legano all’economia, l’attenzione è sempre molto alta, come nel caso dei segnali incoraggianti circa le tasse nel 2023 sui redditi finanziari: qui i dettagli.
Tornando però al punto in oggetto, per quanto riguarda la TARI, in media si pagherà, stando a quanto si apprende, trecento quattordici euro invece di trecento sette. Tuttavia, occorre sottolineare che vi sono differenze fra Regioni, laddove per quanto riguarda il Nord, il costo è minore. All’incirca si è sui duecento sessantasette euro all’anno.
Una cifra che cresce al centro, e che si attesta sui trecento venti euro, per poi arrivare al Sud, con un costo che viaggia sui trecento sessantasei euro.
Al contempo, stilata anche una classifica per quanto concerne le città, rispetto alla differenze del costo all’anno medio riguardo la TARI.
In merito alle zone urbane con le tariffe maggiormente alte, al decimo posto si piazza Agrigento, con quattrocento ventisette euro. Poi vi è Reggio Calabria, al nono, con un importo di quattrocento quarantatré euro nel 2022.
A salire, si trova all’ottavo Benevento (quattrocento quattordici euro), i pugliesi con quattrocento due ed i siciliani con trecento novantasei euro.
Da Napoli a salire, le città più care per la tassa sui rifiuti
È al settimo posto che si piazza la città di Napoli per quanto attiene la TARI, e si arriva sino a quattrocento cinquantacinque euro nel dettaglio. Un euro in più di tale circa per quanto riguarda Salerno, in sesta posizione.
In quinta posizione vi è Messina, la cui cifra inerente è quattrocento cinquantanove euro. Al quarto posto ci sono i pisani, che pagano quattrocento sessantatré euro circa la tassa.
E per concludere, le tre posizioni finali, e nel dettaglio Brindisi che si piazza al terzo, con quattrocento sessantaquattro euro. E poi Genova, che arriva a quattrocento ottanta e infine, al primo posto, la città di Catania. A tal riguardo, la TARI dai cinquecento quattro euro del 2021 è arrivata ai cinquecento novantaquattro euro del 2022.
Per quanto riguarda le città che hanno visto i maggiori rincari, vi è Rovigo, con un aumento del ventisette per cento. A seguire c’è Gorizia, il cui aumento è pari al 18,2 per cento, e Firenze, con aumento del quattordici per cento rispetto all’anno precedente.
La città dove si paga di meno è Udine, la cui cifra è pari a cento settantaquattro euro. E vicine a tale cifra c’è Belluno (cento ottanta) e Pordenone (cento ottantadue).