BTP autarchico, BTP speciale, BTP di guerra: nomi diversi che negli anni si sono succeduti confermando l’intenzione delle istituzioni a rimettere il debito pubblico sotto supervisione e responsabilità degli italiani.
I piccoli e grandi investitori italiani potranno tornare protagonisti con un BTP speciale dedicato soltanto ai cittadini del nostro Paese.
La Lega di Giancarlo Giorgetti punta su un BTP autarchico, che potrebbe mettere insieme alcune caratteristiche di Btp Italia e Btp futura oltre che diversi vantaggi fiscali.
Se il nuovo BTP prenderà piede sarà questione di mesi; nessuna circostanza potrebbe essere più favorevole della attuale congiuntura economica per mettere in discussione la dipendenza dall’estero di una parte del nostro debito pubblico. Si tratta di una questione non semplice che è stata messa in luce negli effetti concreti più volte nella storia recente.
Quando il Governo perde credibilità in relazione alla sua politica di gestione dell’economia gli investitori sono in grado di deciderne le sorti. L’indebitamento sempre più importante dell’Italia la rende completamente esposta alle decisioni di soggetti non istituzionali con conflitti di interessi rispetto alla capacità dell’Italia di autodeterminare alcune scelte politiche.
Fine del Quantitative easing: la speculazione può farla da padrone sulle quotazioni dei Titoli di Stato
Proprio in questo momento il rischio di una speculazione sui Titoli di Stato è molto marcato anche in considerazione della fine del Quantitative easing con cui la BCE faceva incetta dei Titoli di Stato italiani evitando la volatilità eccessiva. La speculazione è destinata a fare da padrone sulle quotazioni data la riduzione per 15 miliardi al mese degli acquisti scudo della Banca Centrale.
Inclusi i 3,3 trilioni di euro di Titoli di Stato che detiene con il programma APP, la Bce ha oggi in mano un totale di 5 trilioni di euro di debito italiano.
L’idea della Lega è di rimettere nelle mani degli investitori retail una parte di debito. Il nuovo BTP può venire emesso con uno sconto fiscale; una detrazione del 30% sulle imposte rispetto quanto investito.
L’obbiettivo di un eventuale nuovo BTP che coinvolge solo investitori cittadini italiani
Il nuovo BTP avrebbe l’obbiettivo di incentivare il coinvolgimento diretto dei risparmiatori italiani nell’influenzare il destino del proprio paese. Considerando la diretta relazione tra finanza pubblica e capacità decisionale del Governo l’obbiettivo è emanciparne le decisioni rendendole più democratiche.
Si tratta naturalmente di un’equazione che non è così lineare come appare impostata su una porzione piuttosto relativa di debito. È una moderna chiamata alle armi; ne ha recentemente parlato anche lo stesso numero uno di Intesa SanPaolo Carlo Messina. In precedenza l’idea era stata lanciata anche dal presidente della Consob ed ex ministro Paolo Savona.
Dalla fine degli anni ’80, fino all’inizio degli anni ’90, inflazione, alti rendimenti e l’offerta limitata di strumenti finanziari facevano sì che la percentuale di debito pubblico detenuto dai risparmiatori domestici fosse superiore al 20% del totale.
L’erosione dei rendimenti, l’ingresso nell’eurozona e la vasta gamma di prodotti finanziari oggi disponibili ha fatto sì la stessa percentuale sia oggi ridotta al 6,4%.
Negli ultimi mesi anche per l’introduzione BTP Futura e la rinascita dell’interesse sul BTP Italia si è notata una rinnovata partecipazione dei risparmiatori individuali. Il contesto è favorevole e si deve considerare incertezza generale dei titoli azionari e le alte cedole come parte del loro successo.
Quali caratteristiche avrà il nuovo BTP?
I risparmiatori italiani possono rendersi di nuovo protagonisti con BTP dedicati; questi possono fare convergere semplicità e solidità dei titoli di Stato con una remunerazione liberata dalle imposte e affiancata da buoni rendimenti, possibilmente accresciuti sul lungo termine dai bonus fedeltà.
Dal punto di vista finanziario, la responsabilità della parte maggiore di debito nelle mani dei cittadini italiani costituirebbe un importante fattore di riduzione della volatilità dei rendimenti, causata dalla sfiducia internazionale. Per questo, prodotti specifici dovrebbero essere forniti con caratteristiche di pagamento delle cedole che li possono accomunare anche ai Buoni Fruttiferi postali.
Cosa accade portando i cittadini a investire su un Titolo con un rendimento minimo che si sconta magari nel tempo di una legislatura? Il cittadino può premiare in modo diretto la gestione della cosa pubblica. La liquidità per finanziare l’idea non manca; basti pensare che sui conti correnti il contante è pari a sette volte il Pnrr. Riuscendo a convogliarne anche solo la metà sull’economia reale l’effetto sarebbe enorme.