Silvio Berlusconi esprime la sua su temi quali la Legge di Bilancio, manovra, e il suo “tormentone” sempre molto interessato della riforma della giustizia.
Stando al leader di Forza Italia la strada intrapresa pare sia l’unica percorribile. Intanto invoca, non è una novità, la riforma della giustizia.
Per Silvio Berlusconi non sembrerebbero esserci dubbi, la manovra appena predisposta dovrebbe essere la sola alternativa attuabile nel contesto attuale. Ma l’ex premier non perde occasione anche per dire la sua su una serie di argomenti a lui tanto cari.
L’occasione per raccontare la sua prospettiva è stata quella di un’intervista rilasciata al magazine La Repubblica.
Silvio Berlusconi sulla manovra e tanto altro
E allora, Silvio Berlusconi ritiene che la manovra appena predisposta sia la più idonea alternativa alla realtà del momento. Per l’ex premier la delicata congiuntura storica segnata dalla crisi energetica esigeva una reazione immediata ed è per questo che l’esecutivo pare si sia mosso a destinare la maggior parte dei fondi a disposizione per moderare le conseguenze catastrofiche dei rincari.
Un’azione volta a eludere una nuova parentesi recessiva, scandita da inflazione e disoccupazione, di fronte cui tantissimi cittadini e aziende italiane non avrebbero potuto opporre resistenza. Per il leader di Forza Italia gli addetti ai lavori avrebbero trovato la quadra alla questione. L’unico neo, a sua detta, sembrerebbe la metodologia:
dobbiamo abituarci a lavorare meglio insieme, evitando il rischio di scaricare sul Parlamento nodi irrisolti.
Certo, si giustifica, non vi è stato tempo necessario a fronte dell’immensità delle problematiche.
Non mancano, e non gli mancano mai, le promesse a italiani ed elettori. Berlusconi ribadisce la volontà di condurre le pensioni minime a 1.000 euro per ciascun contribuente e alla complessiva fiscalizzazione e contribuzione zero per i nuovi contratti a tempo indeterminato firmati dai giovani.
Se a un’impresa che dispone a un dipendente 1.200 euro mensili quella retribuzione richiedesse davvero la medesima somma, e non 2.600 come si registra attualmente, diversi imprenditori avrebbero la chance e l’utilità di maggiori inserimenti, specie tra i giovani.
Stando sempre a Berlusconi, una disposizione del genere non solamente sarebbe a costo zero per lo Stato, ma anzi gioverebbe alle sue casse: si creerebbe occupazione che andrebbe ad ampliare i consumi e pertanto il gettito dell’Iva. Insomma, Berlusconi vuole accontentare, almeno nelle intenzioni proprio tutti, il miglior modo per forgiare nuovo elettorato.
Altri temi cari a Forza Italia
Ovviamente Berlusconi non si ferma qua, annunciando come nei mesi che verranno il Gruppo andrà a occuparsi di altre questioni centrali sulle quali si è chiesto il voto ai cittadini.
In primis, ovviamente, la riforma della giustizia, intorno alla quale il ministro in carica Nordio ha fornito elementi incentrati su una compatta cultura garantista, un riforma tanto cara all’ex premier e ai suoi. Il pensiero va anche alla riforma burocratica, con l’abrogazione del sistema delle autorizzazioni cautelative, per l’edilizia e per l’avviamento delle attività di impresa.
Una trasformazione a costo zero che dovrebbe agevolare gli investimenti e pertanto lo sviluppo e il conseguimento di nuova occupazione. Stando al parere dell’Associazione dei costruttori italiani perfino un milione di nuovi posti ogni anni.
Ma come disse Samuel Johnson, poeta inglese del XVIII secolo,
le promesse, le grandi promesse, sono l’anima della pubblicità.